
di Stefano Marchetti
I calcinacci, le rovine, lo squarcio sulla facciata sono ormai un brutto ricordo che tutti vogliono lasciarsi alle spalle. Affacciarsi oggi all’interno del Duomo di Finale dà un senso di rinascita, di ritorno alla vita: le impalcature sono state smontate già da mesi, i restauratori hanno completato l’opera sugli affreschi e le decorazioni e la falegnameria specializzata ha già consegnato i banchi tutti nuovi. Insomma, il Duomo è ormai a un passo dalla riapertura e a Finale tutti attendono con trepidazione il momento in cui le porte potranno spalancarsi di nuovo. All’inizio dell’anno si sperava di poter rientrare in Duomo per il 20 maggio, nell’undicesimo anniversario del drammatico terremoto, ma occorrerà attendere ancora un po’: "I lavori di ripristino non sono ancora completati, e mancano ancora alcuni elementi importanti per poter riaprire", spiega don Daniele Bernabei, parroco di Finale.
Tutte le opere strutturali sono ormai pienamente ultimate, e quindi il Duomo – storico e imponente – ha ritrovato stabilità e sicurezza, ed è stato completato anche il montaggio dell’organo, a cura della ditta Mascioni, la stessa che aveva progettato e costruito il grande strumento nel primo ‘900. Ma ora si devono portare a termine altri lavori fondamentali, come l’impianto di diffusione sonora e quello di illuminazione. Un capitolo a parte riguarda le numerose opere d’arte che ornavano il presbiterio e i vari altari laterali, e che dopo il terremoto furono trasferite al Palazzo Ducale di Sassuolo e in altre sedi. "I dipinti e le sculture sono stati sottoposti a lavori di pulitura e di restauro, sotto l’egida attenta della Soprintendenza, e nelle prossime settimane dovranno essere via via ricollocati in Duomo", aggiunge il parroco: si tratta di operazioni delicate e complesse, proprio perché riguardano tele e tavole di grandi dimensioni, da spostare e fissare con attenzione.
È stata portata in restauro anche l’amatissima statua seicentesca della Beata Vergine delle Grazie, patrona di Finale: l’immagine della Vergine era stata collocata nella chiesa del Seminario (che dalla fine del 2012 è divenuta il cuore dell’attività parrocchiale), ma da qualche mese un cartello nella sua nicchia avvisa che l’opera è nelle cure dei restauratori. Dovranno essere recuperate anche le antiche stazioni della Via Crucis. Fra i lavori da effettuare, don Daniele elenca anche il montaggio di apposite tende oscuranti, per evitare che la luce possa danneggiare i quadri nel presbiterio, e la ricollocazione delle lampade votive che sono state sistemate e ripristinate da un esperto.
Come avviene anche nelle lunghe maratone sportive, gli ultimi chilometri possono essere anche i più impegnativi. E così è anche per il ‘ritorno alla luce’ del Duomo di Finale: "Il nostro desiderio è di poter riaprire con l’opera completa, così da restituire pienamente il Duomo ai parrocchiani, ai fedeli e ai visitatori che vorranno riscoprirne la bellezza – aggiunge don Daniele –. Non riesco ora a indicare date precise, ma confidiamo che l’estate ci possa consentire di arrivare al traguardo". E sarà sicuramente una grande festa.