
di Stefano Luppi
Un problema spesso sottovalutato, anche perché in parte poco evidente nella società, anche se pesa tantissimo sulle famiglie, è quello della demenza, malattia che nella sua forma più grave degenera nell’Alzheimer. Proprio per questo nella nostra provincia arriva dal 17 al 28 settembre la "Settimana dell’Alzheimer", in realtà spalmata su dodici giorni con una trentina di incontri, convegni, appuntamenti e concerti. Partiamo dai numeri: "Sul territorio provinciale – spiega il direttore dei disturbi cognitivi dell’Ausl Andrea Fabbo – sono 12mila le persone affette da demenza e sono circa 70mila nell’intera regione. Il loro numero è destinato ad aumentare in rapporto all’invecchiamento in atto nella nostra società e noi cerchiamo di contrastare il fenomeno anche attraverso le oltre 25mila visite che nel 2022 si sono svolte nei dieci centri dei disturbi cognitivi e negli ospedali che curano anche 300 casi della aggressiva demenza precoce. Nel modenese, che da vent’anni è un modello in questo campo grazie alla capacità di fare rete, sono inoltre fondamentali le cinque associazioni di volontari che ci aiutano. Per sensibilizzare c’è la Settimana". Gli appuntamenti, come si diceva, sono tantissimi a partire, da domenica 17 con la consueta pedalata ciclo amatoriale di Carpi che partirà dal Foro Boario di via Alghisi. Lunedì 18 c’è il convegno "Per me decido io" (dalle 8,30 presso l’auditorium Biagi) mentre nel pomeriggio è prevista l’inaugurazione della nuova sede dell’associazione "GP Vecchi", presso l’Istituto Tommaso Pellegrini di Modena in via Contrada 127. Martedì 19 spazio all’attività, con stimolazione cognitiva, ginnastica al Cogs Club che inaugura presso la Fattoria "Ragliando Si impara ASD" a Castelfranco, alle 15, a Modena, il concerto dedicato a tutti i volontari delle Palestre della memoria e alle 18 a Mirandola la camminata "Per ricordare chi si dimentica". Nei giorni seguenti seguiranno iniziative a Carpi, a Nonantola, San Prospero, Pavullo, San Cesario, Formigine, San Felice e Savignano tra cui venerdì 22 l’importante convegno di Unimore "Malattia di Alzheimer: strategie e progressi nella ricerca" e il 28 all’auditorium Biagi il seminario "La demenza oltre la malattia" (programma completo, www.ausl.mo.itdemenza). Ieri alla presentazione, alla presenza anche di Giovanna Zamboni, professoressa di neurologia di Unimore, la geriatra Francesca Neviani e la neurologa Manuela Costa, sono intervenute anche le associazioni: "Il primo impatto con la diagnosi di demenza – spiegano Tonino Rovatti della associazione Sostegno Demenze e Anna Draghetti della associazione Asdam di Mirandola – è choccante e molte famiglie si chiedono come fare. Come associazione andiamo incontro alle famiglie fornendo informazioni su progetti e servizi in atto per le esigenze del malato e dei famigliari. Occorre eliminare lo stigma legato a questa malattia, con progetti di inclusione".
Termina la dottoressa Annalisa Chiari, responsabile del progetto demenze degli Ospedali riuniti: "Noi in ospedale studiamo i sintomi neurologici della patologia e cerchiamo le terapie adatte, concorrendo a cercare una medicina anche attraverso i biomarcatori. Naturalmente tutto ciò non basta, anche se oggi è noto che la demenza si può prevenire. L’ultimo rapporto dell’Alzheimer’s Disease International, recentemente pubblicato, conferma che sulla base delle più recenti evidenze scientifiche sono 12 i fattori di rischio per l’insorgenza di questa patologia, tra cui l’inattività fisica, il fumo, l’abuso di alcol e l’inquinamento ambientale".