"La sfida è restare ancorati al territorio portando benessere e opportunità"

Il neo leader: "Ma dobbiamo anche essere capaci di pensare in modo globale"

Modenese da Mirandola, terra dei Pico ma anche dalla forte tradizione cooperativa dove seminò il finalese Gregorio Agnini, Paolo Barbieri, trentottenne, attuale presidente di Cpl Concordia, il colosso cooperativo delle utility energetiche, è il secondo cooperatore ad assurgere alla carica di presidente Legacoop Estense.

Cosa prova assumendo questa responsabilità?

"Diventare il presidente è una grande responsabilità ma anche un onore, e ringrazio le cooperatrici e i cooperatori per la fiducia che mi hanno voluto accordare. Farò del mio meglio per dare un contributo importante".

Con l’uscita di Benini si chiude il ciclo di collaudo dell’unificazione tra Modena e Ferrara. Quale è il valore aggiunto di questa esperienza?

"Sicuramente l’aver saputo costruire un’organizzazione collettiva coesa e plurale, con imprese eccellenti in molti settori, in un territorio, quello ’Estense’, da sempre ad alta concentrazione cooperativa. Alle caratteristiche indubbiamente differenti di Modena e Ferrara – in termini di popolazione, occupazione e crescita – Legacoop risponde svolgendo un ruolo di cerniera, facendo emergere nuove opportunità di investimento e nuovi ambiti di sviluppo per tutte le cooperative associate".

In un mondo dominato da multinazionali e finanziarie Legacoop e le sue associate cosa rappresentano?

"Rappresentano il valore del radicamento territoriale, della storia, delle comunità, delle persone. La grande sfida della cooperazione sta proprio in questo: restare saldamente ancorata alle proprie terre e portare benessere e nuove opportunità attraverso un modello di sviluppo sostenibile, redistributivo, capace di non lasciare indietro nessuno. E’ un impegno previsto dal settimo principio di identità cooperativo, e lo traduciamo sia con centinaia di iniziative sui territori per promuovere il raggiungimento dei 17 goals perseguiti dall’Agenda 2030, tra cui salute e benessere, cultura e formazione, riduzione delle disuguaglianze, sostegno all’innovazione, sia investendo sull’intergenerazionalità delle nostre imprese. Abbiamo cooperative ultracentenarie e con una vita media di 36 anni, contro una longevità media delle imprese italiane di 12 anni".

Tante aziende cooperative hanno assunto una dimensione interprovinciale. Ha ancora un ruolo Legacoop Estense o si deve pensare a una riorganizzazione su scala regionale?

"Legacoop Estense mantiene sicuramente il suo ruolo sui territori, ma dobbiamo sempre di più pensare globalmente e agire localmente. Le associazioni territoriali e le loro unità locali vanno rafforzate per trovare nella collaborazione delle diverse articolazioni le soluzioni adeguate ai bisogni delle associate. Legacoop Estense deve inoltre operare per mantenere salde le relazioni. Il mio impegno sarà proprio quello di rendere l’associazione sempre più punto di riferimento strategico per le cooperative e per il territorio".

Alberto Greco