
I danni causati dal sisma del 2012, i cui lavori di recupero per la parte degli edifici pubblici sono tuttora in corso, stanno poco alla volta facendo riaffiorare importanti testimonianze archeologiche e culturali del passato della città dei Pico. Così come già accaduto l’anno scorso durante il cantiere del nuovo Polo culturale, all’ex convento di San Francesco, con il ritrovamento di un sepolcreto risalente al basso medioevo, ora sono i lavori in corso al cantiere del Municipio a riportare alla luce altri pezzi della vecchia città che "diventeranno materiale museale" assicura la vicesindaca Letizia Budri. Durante l’estate, all’interno della loggia settentrionale in affaccio su Piazza Costituente, in seguito alla rimozione del piano pavimentale esistente realizzato in lastre di marmo bianco, sono emersi infatti gli antichi piani pavimentali. Al di sotto del pavimento, lungo tutta l’estensione della loggia, è stata intercettata – a una profondità di circa 3040 cm – una pavimentazione composita in mattoni, costituita da riquadri geometrici a diverse tessiture. Le pavimentazioni individuate rappresentano l’originario piano di calpestio della loggia che, sulla base delle indicazioni desunte dagli scavi e dalle notizie storiche, è da riferire alla seconda metà del 1400. Fonti cronachistiche di Mirandola attestano come nel 1468, Giulia Boiardo, allora vedova di Giovan Francesco I Pico, diede compimento alla costruzione della loggia con l’impiego di colonne in marmo rosa di Verona, per la realizzazione della quale la cittadinanza di Mirandola fu gravata da una tassa. In realtà l’opera necessitò di minori spese rispetto quelle preventivate, tanto che ai cittadini furono restituiti parte dei soldi pagati! Si tratta di importanti rinvenimenti, fondamentali per la ricostruzione della storia di Mirandola, resi possibili grazie al controllo archeologico in corso d’opera, attivato dal comune di Mirandola, sotto la supervisione della Soprintendenza. "I ritrovamenti sono avvenuti in conseguenza ai lavori di rimozione di pavimento e sottofondo, necessari alla realizzazione di un cordolo, perimetrale al loggiato, di collegamento all’edificio e per lo scavo di una trincea finalizzata al passaggio delle tubazioni per l’allaccio al teleriscaldamento. Immaginavamo che queste attività ci avrebbero restituito importanti testimonianze del passato. Il cantiere proseguirà e, grazie alla collaborazione degli archeologi incaricati e della Soprintendenza, contiamo di completare le lavorazioni nella loggia settentrionale già in autunno" ha aggiunto Budri. Le ricerche archeologiche sono condotte dalla ditta ArcheoModena, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Bologna (ABAPBO).
Alberto Greco