La storica Infiorata resiste a rincari e cantiere

Pieve, costo dei garofani raddoppiato e c’è l’incognita dei lavori in via Tamburù: si studia un eventuale percorso alternativo per l’11 giugno

La storica Infiorata resiste a rincari e cantiere

La storica Infiorata resiste a rincari e cantiere

Da Bangkok in Thailandia a Pievepelago per aiutare nella realizzazione dei tappeti dell’Infiorata del Corpus Domini che quest’anno si terrà domenica 11 giugno. Sono infatti giunte in questi giorni nella Valle del Pelago le signore Toi e Jariya, con una parente, per mantenere la promessa di un anno fa di ritornare per l’Infiorata pievarola, cui non vedevano l’ora di collaborare dopo averla illustrata ai social esteri. Le thailandesi alloggiano nel vicino borgo di S.Andrea, presso un locale amico di famiglia. La loro presenza è un elemento di come sia coinvolgente questa manifestazione per chi realizza i tappeti floreali. L’ideazione dei bozzetti dei 12 tappeti è ormai pronta, e non mancheranno opere di sostegno alle terre romagnole alluvionate. Nella storica strada dell’Infiorata, via Tamburù, sono intanto in corso lavori di rifacimento del manto stradale nel tratto a valle che si spera possano terminare in tempo, nonostante il meteo avverso, altrimenti gli Infioratori e il parroco don Luciano assicurano che troveranno un percorso alternativo o da piazza V.Veneto o da piazza Ricci.

Preoccupa non poco quest’anno il raddoppio dei prezzi dei garofani che vengono acquistati (circa in 24mila esemplari) per supplire alle tonalità di colore non presenti in natura nel Pelago, e per integrare le varietà locali che per l’anomalo andamento stagionale non saranno fiorite nei giorni antecedenti la processione. Vi sono già stati gesti di grande generosità per far riuscire la manifestazione e di certo gli Infioratori sapranno dare il proprio meglio per solennizzare questa tradizione, che nel 2027 raggiungerà i 100 anni di vita. Anche a Fiumalbo, pur più recentemente, si realizza una suggestiva Infiorata lungo le antiche strade di questa ‘città d’arte’. Quella di cospargere la strada di fiori in occasione del transito delle processioni è un’usanza assai diffusa, che in Italia risale al 1600 quando il Papa stesso incaricò alcuni pittori (tra cui anche il Bernini) di realizzare ogni anno un mosaico floreale, per solennizzare la festa del Corpo di Cristo istituita dopo il miracolo di Bolsena.

Dalle prime semplici composizioni, nel dopoguerra a Pieve s’iniziò a realizzare tappeti sempre più complessi e validi artisticamente, con l’effimera bellezza di queste composizioni destinate a durare solo alcune ore. La solenne processione transiterà alle ore 12 e, nonostante questa strada sia abbastanza stretta, solo il sacerdote con l’Ostensorio calpesta il manto floreale, che resterà poi intatto fin verso sera. Dal 2007 Pievepelago è stato insignito del titolo di ‘Città dell’Infiorata’, riconoscimento dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani sinora riservato a sole 10 località che in Italia realizzano questa tradizionale iniziativa. Pievepelago si aggiunge così – unica località dell’Alto Appennino – alle famose Infiorate del centro Italia.

g.p.