La truffa dell’assegno, ristorante nel mirino

Gli impostori prenotano per tante persone e inviano un titolo di credito gonfiato. Poi chiedono indietro la differenza. I titolari di Maxela: "Non ci siamo cascati".

Assunta Spinazzola

Assunta Spinazzola

Modena, 5 maggio 2023 – C’è anche una ristoratrice modenese tra le vittime della tentata truffa dell’assegno maggiorato. A ricevere la mail – scritta in inglese – e poi l’assegno, volto a coprire una fantomatica prenotazione, è stata la proprietaria del noto ristorante Maxela, Assunta Spinazzola.

Le associazioni dei consumatori avevano già messo in guardia, in questi mesi, i ristoratori proprio a fronte delle numerose mail arrivate agli esercenti. Nelle mail i truffatori chiedono di concordare il prezzo per prenotare una cena per numerose persone.

A quel punto i truffatori inviano, a saldo anticipato del servizio richiesto, un assegno bancario che ha un importo superiore rispetto al preventivo del ristoratore. La scusa è quella di coprire altre spese che potrebbero essere sostenute durante i servizi richiesti. L’esercente porta così in banca l’assegno e il fantomatico cliente estero, qualche giorno dopo, chiede di fare un bonifico con l’importo della cifra eccedente. Il problema è che per scoprire la truffa – ovvero che l’assegno è scoperto – ci vogliono 20-30 giorni.

"Mi hanno contattato via mail, chiedendomi un preventivo per una ventina di persone – conferma Spinazzola – Una volta mandato, mi hanno confermato il menù, affermando che mi sarebbe arrivato un assegno. Da subito avevo capito che qualcosa non andava: scrivevano in modo strano. Una volta confermata la cena ho trovato l’assegno in una busta, arrivata per posta. Mi hanno detto di andarlo a versare ma la cena valeva 1200 euro, eppure l’assegno era da ottomila e ovviamente mi sono chiesta il perché. A quel punto mi hanno risposto che i soldi in più erano per gli ‘extra’, perchè era una cena organizzata da uno sponsor. Dopo di che mi hanno chiesto di versare la differenza. La banca ci mette un po’ però per capire se ci sono i soldi e secondo loro dovrei ora restituire 6800 euro. Loro non mi avevano mai telefonato ed ora hanno fretta, affinché io non capisca che l’assegno è ‘fantasma’.

Ieri mi hanno chiamato due volte chiedendomi di fare un bonifico con un Iban con sede a Barcellona. Stamattina (ieri) mi hanno richiamato, sollecitando di restituire la differenza per fare i biglietti aerei. Ora vorrei che la polizia li trovasse e andrò alla postale per presentare denuncia. Io, ovviamente, nella truffa non ci casco’.