La Vecchia Trattoria Romani tra le imprese ultracentenarie

Pavullo, documenti trovati dal professor Andrea Pini certificano l’apertura dell’attività già a inizio 1700. Ora l’iscrizione nel registro storico di Unioncamere.

La Vecchia Trattoria Romani tra le imprese ultracentenarie

La Vecchia Trattoria Romani tra le imprese ultracentenarie

É ultrasecolare la Vecchia Trattoria Romani di Querciagrossa. Un’attività di ristorazione che si allunga a ritroso a oltre 300 anni. E non lo riportano testimonianze verbali tramandate di padre e in figlio, bensì documenti inconfutabili che hanno lasciato di stucco gli stessi proprietari e gestori Gabriele Romani, sua moglie Luisa Ferroni e i loro figli Chiara e Enrico. E grazie ai documenti riesumati è stata iscritta al Registro nazionale delle imprese storiche ultracentenarie di Unioncamere. È stato lo storico pavullese professor Andrea Pini e recuperare questi documenti conservati nell’Archivio di Stato di Modena, nei quali si cita "l’oste di Querciagrossa" ed è stato possibile appurare che l’esistenza di un’osteria nella frazione di Pavullo si può far risalire ai primissimi anni del 1700. "Abbiamo scoperto quest’anno che l’attività della trattoria è tanto antica – riferisce Gabriele Romani –. E la ricerca, ancora in corso, potrebbe riservare altre sorprese. Noi abbiamo copie di rogiti risalenti ai primi decenni del Novecento, poi il professor Pini ha trovato documenti con riferimenti al 1709 e 1716. Questo significa che esisteva anche prima. Noi avevamo sempre saputo che l’attività era iniziata nel 1871, stando a ricordi verbali a conoscenza di mio padre". Anticamente, l’osteria, divenuta poi Trattoria di Querciagrossa, era un punto di ristoro per viandanti. Vi funzionava anche uno stallaggio dove la diligenza effettuava il cambio dei cavalli e i mercanti facevano sosta con i loro carri diretti in montagna. Tra il 1901 e il 1950 fu condotta da Domenico Montecchi e dagli eredi della sua famiglia. Nel 1950 subentrò la famiglia Romani, che lasciò in usufrutto a Elena Montecchi due stanze poste sopra la trattoria oltre ad una rendita di otto quintali di legna di quercia da ardere e un quintale di grano ogni anno. Questo accordo dura fino agli anni Ottanta. I fratelli Romani, dopo aver acquisito definitivamente la trattoria, decisero di intestarla alla sorella Almerina, come riconoscenza al fatto che questa, molto più anziana degli altri, aveva cresciuto tutti gli altri fratelli rimasti orfani molto presto. Nel 1966, la trattoria, con annessa anche una rivendita di generi alimentari e di tabacchi, venne gestita da Nerina Romani, Leopoldo Romani e dalla moglie Imelde Bernardoni, coadiuvati dai figli Romani Franca, Carlo e Gabriele. Ancora, tra il 1979 e il 1985, i due fratelli Carlo e Gabriele gestiscono rispettivamente la trattoria il primo, e gli alimentari e tabacchi il secondo; nel 1986 le attività confluiscono nella società Vecchia Trattoria di Romani Carlo & C. Snc. L’8 dicembre del 1987 ne fu chiusa la sede storica e il 13 dello stesso mese la trattoria si trasferì nei nuovi locali a fianco. Nel 2006 uscirono dalla società il socio Carlo Romani e la moglie Annunziata ed entrano Chiara e Enrico Romani, che rappresentano la terza generazione della famiglia Romani nella gestione della trattoria: ancora oggi, infatti, è condotta da Gabriele Romani, dalla moglie Luisa Ferroni e dai figli Chiara e Enrico. Una trattoria, quella di Querciagrossa, che si pone l’obiettivo di offrire un servizio genuino, i clienti si sentono a casa.

Walter Bellisi