LA VICENDA SI É SVOLTA ALL’INTERNO DI UN LOCALE DOVE SONO GIUNTI I MILITARI

di GIULIA BENEVENTI

UN MATRIMONIO memorabile é senza dubbio quello in cui, al momento del taglio della torta, arrivano i carabinieri. E non per parlare con un invitato, bensì con i novelli sposi.

Era la fine del mese scorso quando i carabinieri della stazione di Sant’Ilario (Reggio Emilia) sono stati contattati dal ristoratore del ricevimento, il quale denunciava il mancato saldo del pagamento da parte della giovane coppia modenese.

Il motivo? Appena raggiunti delle forze dell’ordine, gli sposi si sono giustificati dicendo che nelle fantomatiche ‘buste’ regalo non ci fossero abbastanza soldi.

Per quanto di norma negli addii al nubilato o celibato il matrimonio sia scherzosamente associato alle manette, da intendersi come la fine della libertà siglata dalla firma che costringe consapevolmente alla monogamia, stavolta c’è stato meno da ridere.

Niente brindisi con le braccia incrociate, di nuovo a suggellare con un elegante calice di bollicine la nuova unione: i carabinieri si sono presentati al ricevimento proprio al culmine della festa. Quel momento in cui finalmente ci si alza dalla tavola dopo ore di convivio, per guardare gli sposi che si guardano a loro volta adoranti, di fronte a una torta a più piani.

LA CIFRA dovuta dai due, lui 30 anni e lei 22 entrambi residenti nella nostra provincia, va oltre i 3mila euro.

Forse ingenui, annebbiati dalla passione o più semplicemente troppo fiduciosi nell’altruismo degli invitati, i due avevano messo in conto di riuscire a saldare il debito del ricevimento coi preziosi contanti elargiti nelle classiche ‘buste’ regalo.

I calcoli però non devono essere tornati e il primo ad accorgersene, a fronte di ben 3mila euro mancanti sul conto, è stato ovviamente il ristoratore incaricato di gestire l’intero ricevimento.

Una volta spiegata la motivazione, probabilmente dopo aver accusato di tirchieria con un solo sguardo il parentado, gli sposi si sono impegnati a saldare il debito al più presto possibile.

A SEGUITO di questo curioso ‘fuori programma’ però sono iniziati a trascorrere giorni e del saldo nessuna traccia.

Trattandosi di oltre 3mila euro, una cifra che ha comunque un certo peso nonostante l’autunno sia un periodo abbastanza fortunato in quanto a frequenza di matrimoni, gli sposi sono stati denunciati alla Procura reggiana con l’accusa di insolvenza fraudolenta.

DI SICURO una cerimonia che varrà la pena di essere raccontata ai figli e ai figli dei figli. Una storia che tornerà, all’inizio nella goliardia generale poi dopo anni come una tassa da pagare, a ogni brindisi di altri matrimoni.

Anniversari, cene in famiglia o con gli amici.

Episodi eterni e spesso grotteschi, a cui proprio gli amici non rinunceranno mai finchè qualcuno non la combinerà più grossa. In tutto questo, si spera almeno che la fortunata cacciatrice di bouquet che ha preso al volo quello della sposa 22enne modenese abbia imparato la lezione.

La prossima volta, magari, ben vengano le buste ma anche qualche scrupolo in più.