JACOPO GOZZI
Cronaca

L’accoglienza che funziona Vescovo in classe con gli allievi "Futuri meccanici crescono"

Visita di don Erio alla Città dei ragazzi: minori stranieri non accompagnati avviati al lavoro "In 15 a lezione per imparare l’italiano e svolgere un mestiere. E dal 20 stage in azienda".

L’accoglienza che funziona  Vescovo in classe con gli allievi  "Futuri meccanici crescono"

L’accoglienza che funziona Vescovo in classe con gli allievi "Futuri meccanici crescono"

di Jacopo Gozzi

Ancora una volta la Città dei Ragazzi di Modena si dimostra un fiore all’occhiello per quanto riguarda l’avviamento professionale dei giovani. Questa volta, al centro dei riflettori, troviamo il corso di formazione rivolto ai minori stranieri non accompagnati, al fine di inserirli attivamente nel mondo del lavoro e integrarli positivamente nella società. Al corso partecipano quindici ragazzi prossimi alla maggiore età, che provengono da diversi paesi e si stanno impegnando per apprendere l’italiano e imparare un mestiere. Dal 20 settembre inizieranno uno stage di 10 giorni nel settore metalmeccanico, per poi terminare il percorso formativo nella speranza di essere assunti dalle aziende del territorio.

A supporto di questa iniziativa, ieri pomeriggio, l’arcivescovo di Modena-Nonantola Erio Castellucci si è recato alla Città dei Ragazzi per incontrare studenti, insegnanti e tutor. "Questa realtà ci dona un forte segnale di speranza – dichiara Castellucci – spesso, infatti, si respira un’atmosfera ostile nei confronti dei minori e dell’immigrazione, ma occorre ricordarsi che ci sono anche tante note positive, come questo percorso formativo che aiuta i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro. Un progetto che risponde alla vocazione più profonda della Città dei Ragazzi, che da decenni si occupa di accoglienza e accompagnamento degli adolescenti provenienti dai contesti più fragili: in questi anni sono state accolte persone di oltre 70 nazionalità diverse, la maggior parte delle quali oggi lavorano".

La visita dell’arcivescovo valorizza il prezioso lavoro che da tempo viene svolto nel centro in favore di tutta la comunità modenese. "È bello – spiega don Stefano Violi, presidente della Città dei Ragazzi e parroco di San Giovanni Bosco – che il vescovo venga a sostenere le attività ordinarie che si svolgono qui e rispecchiano il lavoro che le comunità cattoliche praticano ogni giorno: un lavoro che non è spinto dall’emergenza, ma dalla fatica e dalla passione che corrispondono alla vocazione stessa della missione cristiana". Il percorso di formazione professionale rivolto ai minori non accompagnati è iniziato a febbraio grazie a un bando della Regione alla quale la Città dei Ragazzi ha partecipato in collaborazione con i Servizi Sociali del Comune di Modena e prevede un totale di circa 200 ore di lezione, prevalentemente laboratoriali.

"Questo è un progetto di ampio respiro – racconta Massimiliano Morini, direttore del Centro di formazione professionale Città dei Ragazzi – che vuole rispondere a un bisogno concreto sia di queste persone, sia delle aziende del territorio, oltre che offrire un modello replicabile da altre realtà". "Da un punto di vista umano – prosegue Francesco Ferraguti, tutor del corso – lavorare qui è molto bello: ci si trova davanti a ragazzi che, nonostante le difficoltà linguistiche, sono motivati. Sono una grande famiglia: 15 persone di nazionalità diverse che sembrano conoscersi da una vita". In merito alle dinamiche di accoglienza, infine, l’appello di Castellucci: "È necessario – conclude l’arcivescovo – che a livello statale ci si attivi per produrre una normativa che favorisca un’integrazione pacifica, fatta di diritti e doveri. Qui abbiamo ragazzi di buona volontà che ce la mettono tutta per inserirsi nel mondo del lavoro: non riuscire a integrarli sarebbe un segno di stoltezza".