ALBERTO GRECO
Cronaca

"L’accordo tra Aimag e Hera va rivisto"

Affiorano i timori nella cessione delle quote. Nel Pd si leva la voce contraria di Costi: "Non bisogna rinunciare al controllo della governance"

Affiorano i timori nella cessione delle quote. Nel Pd si leva la voce contraria di Costi: "Non bisogna rinunciare al controllo della governance"

Affiorano i timori nella cessione delle quote. Nel Pd si leva la voce contraria di Costi: "Non bisogna rinunciare al controllo della governance"

Nella cessione di quote Aimag ad Hera, che ne assumerebbe il pieno controllo nella gestione, cominciano ad affiorare timori e ripensamenti sul valore della operazione concordata dai Cda delle due società. "I 21 Comuni soci di Aimag Spa (15 modenesi e 6 mantovani) – recita una nota dei Comuni soci, che oggi ancora possiedono il 65% delle quote azionarie – hanno deciso di affidare due incarichi di consulenza per valutare, dal punto di vista giuridico e da quello economico-finanziario, la proposta per il rafforzamento della partnership industriale con il socio privato della società che prevede, tra le altre cose, modifiche allo statuto della società e le relative operazioni societarie conseguenti". E su questa operazione, che ha ricevuto la benedizione dei vertici provinciali, anche nel Pd affiorano autorevoli preoccupazioni di cui si fa interprete Luigi Costi (foto), già sindaco di Mirandola al tempo dell’ingresso di Hera nell’azionariato della società multiservizi della Bassa, e consigliere di Aimag.

Costi cosa ne pensa dell’accordo?

"Approfondire il piano industriale è doveroso, ma non mi sembra il punto centrale della vicenda. La questione chiave riguarda la ’governance’ dell’azienda".

In che senso?

"Esiste un’azienda, associata a Cna, Lapam, Confindustria, Confapi, nella quale il socio di minoranza nomina il management e controlla di diritto e di fatto il Consiglio di amministrazione. Se la risposta è no siamo di fronte ad una evidente e clamorosa anomalia".

I fautori dell’accordo sostengono che con questa soluzione si vuole salvare Aimag… "Non credo che in pochi anni Aimag sia caduta dal paradiso all’inferno. In ogni caso rilanciare Aimag, che è sicuramente interesse anche di Hera, e cederne il controllo sono due cose ben distinte. Se si vuole cedere il controllo reale di Aimag lo si faccia in modo limpido e trasparente e non nascondendosi dietro foglie di fico".

C’è chi sostiene che questo è l’esito inevitabile fin dall’ingresso di Hera in Aimag nel 2009…

"Possiamo dare la colpa anche ad Adamo ed Eva, ma nell’accordo del 2009 non c’era niente di ineluttabile e scontato. Di certo si discuteva di accordi industriali… non certo di cessione del controllo aziendale".

L’intesa con Hera andrebbe rigettata?

"No! Credo che vada corretta. Un conto sono gli accordi industriali, altro la governance di Aimag. La politica locale ritiene che il tempo della autonomia di Aimag sia alle nostre spalle? Non sono d’accordo ma è legittimo. Lo si dica, però, esplicitamente, senza arrampicarci sugli specchi. A sentire alcuni sembra che dobbiamo ringraziare Hera perché accetta che le regaliamo il controllo di Aimag".

Alberto Greco