Laila morta sul lavoro, il ricordo dell'amica: "Era felicissima del nuovo impiego"

Amedea Piacentini: "Ci conoscevamo da dieci anni; eravamo come sorelle"

Laila El Harim, morta per un infortunio sul lavoro

Laila El Harim, morta per un infortunio sul lavoro

Modena 5 agosto 2021 - "Chi era Laila? Una persona meravigliosa, solare, che amava la vita. Non riesco ancora a credere a quello che è successo: solo sabato, entusiasta, accanto al suo Manuele mi aveva annunciato che presto si sarebbero sposati". E’ incredula Amedea Piacentini, la migliore amica di Laila El Harim, vittima del terribile infortunio sul lavoro avvenuto martedì mattina nell’azienda di Camposanto dove lavorava da neppure due mesi. "Come si può morire schiacciate da una macchina? - commenta l’amica – Ci conoscevamo da dieci anni; eravamo come sorelle. Io e il mio compagno abbiamo conosciuto Laila perchè da tanto tempo eravamo legati a Manuele, che da poco le aveva chiesto di unirsi in matrimonio. E’ quello che ci hanno annunciato sabato sera, quando ci siamo visti a cena. Il suo sguardo brillava di gioia. Laila e Manuele erano appena rientrati dalle vacanze, nel Salento – commenta la donna – Lei adorava stare in compagnia, era un’amica speciale ed una persona meravigliosa. Amava il mare più di ogni altra cosa – spiega ancora Amedea – e sabato mi aveva nuovamente sottolineato di essere felicissima di questo cambio di lavoro, avendo assunto un ruolo da responsabile. Era contenta: per lei questo era un momento magico. Invece ce l’hanno portata via". La donna spiega poi come Laila fosse legatissima alla figlia, di cinque anni. "Era tutta la sua vita, l’aveva desiderata tantissimo – spiega. – Non ci sono parole per descrivere questa tragedia. Siamo andati tante volte in ferie insieme, anche lo scorso anno. Ho dei ricordi bellissimi in Puglia ma non solo. Eravamo amici fraterni; eravamo una famiglia che ora si è spezzata. Ho due bimbe che oggi porto dalla sua figlioletta per cercare di farla sentire un po’ meno sola. Per quello che possiamo, cerchiamo di stare loro accanto anche se il dolore è tremendo".