L’anno prossimo tante aziende a rischio chiusura

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Francesco

Stagi*

Le imprese stanno dimostrando una grande capacità di resilienza, ma il sentimento prevalente per il 2023 è di grande incertezza e altrettanta preoccupazione: le tensioni sul prezzo dell’energia, la guerra in Ucraina, le materie prime, la questione crediti legati al superbonus, sono tutti fattori che stanno rendendo davvero difficile l’attività d’impresa in tanti settori dai servizi al manifatturiero. Uniche a difendersi – anche piuttosto bene – le aziende ad elevato valore aggiunto e quelle che sono fortemente orientate al commercio internazionale, più pronte di altre a cogliere le opportunità fornite da quel processo di reshoring che si è innescato con il covid. Secondo le nostre previsioni, per il prossimo anno ci attendiamo un forte rallentamento della crescita post pandemia, anche in relazione alle dinamiche dei fattori citati. Ma anche se si potrà assistere ad una crescita, ancorché minima, nell’attuale situazione saranno numerose le imprese che rischiano di chiudere i battenti. Si tratta di quelle attività già in difficoltà finanziarie prima della crisi dell’energia, e di piccole imprese – pensiamo ai fornai, ad esempio – che non riescono a compensare i costi dell’aumento dell’energia sui prezzi, sobbarcandosi tutto il peso dell’inflazione. Ricordiamoci infatti che una bolletta che passa da 1.500 a 4.000 euro al mese dal punto di vista strettamente finanziario può sembrare sopportabile, ma in certi settori può tradursi in un rincaro devastante. Sono numerose le attività che non sono sicure di riaprire i battenti dopo il periodo natalizio, vuoi per le difficoltà economiche, vuoi perché la crescente incertezza può offrire il comprensibile pretesto a cessare l’attività, ma il nostro sistema economico non può permettersi di perdere queste professionalità. Per questo abbiamo chiesto una moratoria su mutui e l’istituzione di linee di finanziamento garantite per il pagamento delle utenze, strumenti in grado di dare ossigeno alle imprese in termini di liquidità.

*Segretario provinciale

Cna Modena