L’arte rialza la testa dopo due anni bui

Sono "soddisfatti" i galleristi e gli artisti modenesi che nei giorni scorsi sono stati protagonisti ad ArteFiera a Bologna, tornata dopo due anni stop forzato.

Nei padiglioni c’erano le fotografie di Franco Fontana, sempre apprezzato dai collezionisti e di recente protagonista di una rassegna di Fmav al Mata di Modena e le bellissime opere che Franco Guerzoni ha realizzato dagli anni ’70 a oggi in scagliola, gesso e pigmenti. Questa edizione ha visto presenti anche due gallerie storiche della nostra città, Emilio Mazzoli e Raffaele e Antonio Verolino. "Rispetto agli anni passati – dice Francesco Mazzoli figlio del gallerista che ha inventato la Transavanguardia – c’è forse un calo di pubblico perché fare ArteFiera a maggio vuol dire seguire Miart e Biennale e anticipare di poco Basilea. Come vendite andiamo bene, noi esponiamo i nomi storici come Schifano, Cucchi, Chia e le giovani generazioni: tra esse gli italiani vanno purtroppo meno bene degli americani. Settimana prossima a Modena apriamo la mostra di Pizzi Cannella". Conferma Antonio Verolino: "Piccoli problemi, come l’affluenza buona solo a momenti, dettati dalla stagione: noi ci siamo per il terzo anno con uno stand interamente di arazzi realizzati da Calder, Vasarely, Leger, Delaunay. Occorre pazienza". L’arte modenese va anche oltre il quartiere fieristico con la mostra "Concerning Dante - Autonomous Cell" di Jacopo Valentini al Museo civico, aperta in occasione del cartellone ArtCity e visibile fino al 18 settembre. Valentini, 32 anni, si avvicina alla fotografia giovanissimo studiando prima presso l’Accademia di architettura di Mendrisio e poi allo Iuav di Venezia, cui sono seguite molte rassegne in Italia e all’estero. Al Museo civico medievale nell’evento a cura di Carlo Sala l’artista studia l’immaginario dantesco ripercorrendo i viaggi reali documentati che il grande poeta fece.

Stefano Luppi