
Cerimonia dopo l'assemblea di Confagricoltura
Modena, 30 giugno 2025 – Il futuro dell’agricoltura, tra innovazione, tecnologia e la nuova riforma della Pac (Politica Agricola Comune): queste le tematiche affrontate nel corso dell’assemblea ordinaria dei soci di Confagricoltura Modena che si è svolta nei giorni scorsi all’Auditorium san Rocco di Carpi. All’evento, che rientra nell’80° anniversario di Confagricoltura, erano presenti il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, quello di Confagricoltura Modena, Francesco Schiavi, oltre a varie autorità locali e non solo, e almeno 300 imprenditori.
Per l’assemblea ordinaria è stata scelta la città di Carpi in quanto zona vocata all’agricoltura, e comprensiva di tutti i comparti: seminativi, vigneti, allevamenti di suini e bovini da latte per Parmigiano. Inoltre, proprio nel territorio della città dei Pio, il presidente Francesco Schiavi ha sviluppato la sua azienda. I lavori hanno preso le mosse da un monito lanciato dagli agricoltori stessi: assicurare un ettaro di pero in Europa costa dai 500 ai 700 euro, in Italia invece circa 4.000 euro. Fulcro attorno cui ruota la crisi di redditività agricola che riduce drasticamente la possibilità di rilancio non solo del comparto frutticolo.
"In molti paesi europei si siglano polizze sul reddito, qui no – ha sottolineato Schiavi –. Occorre un sistema di gestione del rischio e tutela delle produzioni". Roberto Garuti, presidente della sezione cooperazione agricola di Confagricoltura Modena e vicepresidente di Fruit Modena group ha aggiunto: "Dal 2000 la produzione di pere in Emilia-Romagna è passata da 10 milioni a 1,7 milioni di quintali, per il 70% raccolte nelle province di Modena e Ferrara. Vero è che esportiamo in 60 paesi, ma rischiamo di perdere la leadership di mercato".
Lucia Cavazzuti, presidente della sezione zootecnica di Confagricoltura Modena, ha rivolto il proprio messaggio alla politica, invitando "a far valere di più la voce degli allevatori nella definizione di nuove norme, soprattutto europee, in materia di benessere animale e mitigazione delle emissioni in atmosfera nonché riduzione dell’impatto ambientale".
"Serve una nuova Pac, forte, che semplifichi la burocrazia, tuteli il reddito degli agricoltori e potenzi il terzo pilastro per compensare i danni da clima – ha aggiunto il presidente nazionale Giansanti –. Solo così si può favorire l’accesso dei giovani al settore e aumentare la produttività agricola europea". Il vicepresidente del Senato, Centinaio, ha infine affermato che "l’agricoltura è un settore strategico per il futuro perché garantisce l’autonomia e la qualità alimentare e favorisce la protezione dell’ambiente. Chiediamo a Bruxelles di mantenere una Pac autonoma dalle altre fonti di finanziamento, di aiutare agricoltori e allevatori a migliorare la sostenibilità delle loro imprese, di concludere il processo di autorizzazione delle tecniche di evoluzione assistita. Così possiamo difendere e promuovere le eccellenze agroalimentari di cui l’Italia è ricca, a partire proprio dalla provincia di Modena".