Modena, 23 agosto 2024 – Anche l’ultimo tassello delle nomine del sindaco Massimo Mezzetti è andato al suo posto e la squadra di governo è ora al completo. La nomina di Alessandra Camporota come assessora alla sicurezza integrata va di fatto a ultimare la giunta che per i prossimi cinque anni governerà la città. L’ex prefetto, presentato ieri dallo stesso sindaco, ha assunto numerose deleghe: sicurezza urbana integrata, polizia locale, coesione sociale, integrazione e cittadinanza, volontariato e associazionismo. La designazione, voluta con forza da Mezzetti, è stata presa "in virtù delle qualità e delle competenze dimostrate negli anni da prefetto proprio sul territorio modenese" e ora l’assessora è chiamata a ricoprire un altro importante incarico nel quale dovrà lavorare per fronteggiare, a 360 gradi, il nodo spinoso della sicurezza in città.
In campagna elettorale il tema della sicurezza è stato al centro dei programmi di tutte le compagini politiche, e Alessandra Camporota – che per questa decisione ha subito diversi attacchi dal centrodestra – si dice pronta a lavorare su un problema che da tanti anni è ormai al centro di scontri politici. "Ho deciso di accettare la proposta rivoltami dal sindaco Mezzetti perché voglio ancora mettermi a disposizione di Modena e dei suoi cittadini – ha detto la neo assessora – Il lavoro è sicuramente tantissimo e ci siamo già messi a studiare i numerosi dossier dai quali partiremo per rendere Modena una città ancora più sicura. Cominceremo dai temi caldi, in primis la sicurezza coniugata col tema della coesione sociale; guarderemo poi le competenze della polizia locale, per stabilire relazioni di collaborazione sempre più efficaci. Col sindaco abbiamo ragionato su una maggiore presenza proprio delle forze dell’ordine sul territorio, sperando di acquisire nuovi agenti, in modo da accrescere l’organico a disposizione; andranno inoltre rafforzate le presenze mobili soprattutto nelle zone più ’calde’ della città, e tra queste guarderemo con particolare attenzione alle Costellazioni e al parco NoviSad, di cui si è tanto dibattuto negli ultimi periodi. Modena è una realtà complessa, e da prefetto assieme al precedente sindaco Muzzarelli mi ero già spesa per richiedere un innalzamento ad una questura di fascia A: vedremo se le nostre richieste verranno accolte in un immediato futuro".
Un’altra delega alla quale la Camporota si dice molto legata, riguarda l’integrazione e la cittadinanza, proprio in anni in cui si è tanto parlato di baby gang e di minori stranieri non accompagnati: "Qui parliamo di un tema di civiltà, l’integrazione è necessaria e rappresenta per noi una sfida difficile ma importante: spero che la mia esperienza maturata negli anni in prefettura possa aiutare la nuova giunta a lavorare anche su questi problemi". A battersi in prima linea per la discesa in campo dell’ex prefetto è stato proprio il sindaco Mezzetti che ha fortemente voluto nella sua squadre l’esperienza e le competenze di Alessandra Camporota.
"Sono molto felice della nomina fatta – ha detto il sindaco – e in un epoca in cui i social hanno assunto un ruolo importante per la società, vedere i tantissimi commenti positivi sotto il post in cui presentavo la neo assessora mi dà ancor più conferma della decisione intrapresa. Da giorni siamo già al lavoro per rispondere rapidamente alle domande e ai bisogni della città. Il tema non della sicurezza ma delle sicurezze, al plurale, è una delle nostre priorità e abbiamo scelto una figura che ha delle competenze ineccepibili in materia; vorrei inoltre ribadire che la nomina dell’assessora Camporota è ’super partes’, fuori da ogni logica politica e di partito, ma presa unicamente in virtù delle competenze mostrare durante la propria carriera. Si tratta di una figura tecnica e non politica nel senso che non ha un’appartenenza politica e soprattutto la richiesta che ho fatto è il riconoscimento di una professionalità che si è espressa in questi anni in città e che ha dimostrato col suo lavoro. In ogni caso la sicurezza non ha colore politico e su questo tema dovremo lavorare insieme all’opposizione. Insomma non ne faccio una questione di contrappsozione ideologica perché questo non fa bene ala città".