
Piergiulio Giacobazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale
Modena, 29 maggio 2025 – E’ Forza Italia a dare la notizia: il Tar ha bocciato il Comune sulla quota fissa da far pagare alle famiglie per le rette dovute all’assistenza dei disabili. E’ il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Piergiulio Giacobazzi, a commentare la decisione del tribunale amministrativo che riguarda l’operato del Comune: "Avevamo ragione. Il Comune ha ignorato l’ISEE e ha sbagliato due volte. Ora ripristinare diritti ed equità. La sentenza del TAR che annulla il regolamento comunale sulla compartecipazione ai servizi socio-sanitari – spiega Giacobazzi – dà pienamente ragione alla battaglia che Forza Italia ha portato avanti fin dal 2021 insieme alle famiglie. Il punto è chiaro: l’ISEE non poteva essere ignorato come invece, nonostante i nostri continui richiami e le nostre interrogazioni, ha fatto il Comune".
La decisione del Tribunale Amministrativo dell’Emilia-Romagna infatti, con sentenza n. 558/2025, ha bocciato le delibere del Comune di Modena proprio per aver imposto una quota fissa nella compartecipazione delle famiglie al pagamento della retta mensile, senza considerare la reale situazione economica degli assistiti.
"Fin da subito – continua il capogruppo di Forza Italia – abbiamo denunciato l’ingiustizia di chiedere la stessa cifra a chi ha un reddito zero e a chi invece può permetterselo. Il Comune agendo in questa maniera ha finito per sbagliare due volte. Nel 2017 con un regolamento che non ne teneva assolutamente conto e nel 2021, quando ha modificato il regolamento senza un confronto con le famiglie, mettendo però una pezza peggiore del buco. Oggi quella scelta viene sconfessata dai giudici amministrativi con apposita sentenza. La nostra battaglia era giusta – ha chiosato Piergiulio Giacobazzi – Ora il Comune si adegui alla sentenza e riveda tutto, anche per il passato, restituendo dignità, diritti ed equità nel calcolo delle rette alle persone con disabilità e alle loro famiglie".
Da notare che in questi casi si fa riferimento all’ISEE socio sanitario (altrimenti detto “ristretto”) che serve proprio per l’accesso alle prestazioni sociosanitarie, come per esempio l’assistenza domiciliare per le persone con disabilità e/o non autosufficienti, l’ospitalità alberghiera presso strutture residenziali e semiresidenziali per le persone che non possono essere assistite direttamente al proprio domicilio. In merito a queste prestazioni, le persone con disabilità che sono maggiorenni possono scegliere un nucleo più ristretto rispetto a quello ordinario per il calcolo dell’ISEE, dichiarando così solo i propri redditi e patrimoni. In pratica, per determinare i costi di compartecipazione per i servizi resi ai disabili occorre comunque fare riferimento al principio introdotto dal Decreto Legislativo 130/2000, ai sensi del quale la situazione economica a cui fare riferimento è unicamente quella dell’assistito e non quella del nucleo familiare che si fa carico della sua assistenza.