Lavoratori Cpl, buono pasto indigesto "Per i vertici vale quasi il doppio"

Ira della Cgil a Concordia: "Così l’azienda fa differenze inaccettabili: siamo pronti a scioperare"

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di Marcello Benassi

Era l’ultimo tassello della trattativa sul nuovo contratto aziendale, ma, sul finale, il banco è saltato: succede alla Cpl, dove Cgil Fiom e Fillea hanno indetto lo stato di agitazione. Motivo del contendere, il mancato riconoscimento da parte della dirigenza di un equo trattamento intorno alla questione dei buoni pasto. Come denunciato dal sindacato, i vertici di Cpl avrebbero infatti rifiutato di uniformare l’importo del benefit: 12 euro per trasfertisti e capireparto, solo 7,50 per il resto dei lavoratori. Una disparità inammissibile per le rappresentanze sindacali, le cui assemblee hanno deliberato su tutto il territorio nazionale, la volontà di procedere con alcune ore di sciopero.

"Stavamo concludendo un contratto ottimale, vocato al futuro sia dal punto di vista salariale, che da quello dei diritti – commenta Rodolfo Ferraro, segretario provinciale della sezione edil-legno di Cgil (Fillea) – quando l’azienda, con decisione unilaterale, ha scelto di strappare sulla questione dei buoni pasto. Fino allo scorso anno, Cpl aveva mantenuto un modus operandi differenziato in base agli stabilimenti: laddove non era presente la mensa interna, i lavoratori avevano la possibilità di fruire del pranzo presso strutture convenzionate, con la certezza che i dieci, dodici euro della consumazione restassero a carico dell’impresa. All’inizio di quest’anno, la dirigenza ha invece comunicato di non voler rinnovare le convenzioni, passando al sistema dei ticket – continua Ferraro –, il cui importo si è abbassato a poco più di sette euro. Una condizione difficilmente ricevibile per noi, non solo dal lato economico, ma soprattutto da quello della dignità: il nuovo sistema incentiva infatti la consumazione del pasto in cantiere, al freddo e in maniera frugale. I lavori di fatica necessitano di apporti energetici adeguati, che un panino mangiato alla svelta non può affatto assicurare. In più, è stata aperta questa faglia fra dirigenti, capireparto e operai: se a metalmeccanici ed edili è stato tagliato il benefit, i vertici continuano a godere di un buon trattamento. Abbiamo protestato, ma per tutta risposta, la dirigenza ha comunicato di voler mettere in pratica il nuovo regolamento già dal primo di aprile".

"Siamo disposti a riaprire la trattativa – chiude il sindacalista –, anche se francamente ci aspettavamo di trovare un punto di incontro in precedenza. Il diritto alla mensa è assodato da quarant’anni a questa parte, non si può tornare indietro in questo modo. In ogni caso, martedì (oggi, ndr) è prevista l’assemblea dei lavoratori presso lo stabilimento di Concordia, a cui farà seguito quella di Bologna venerdì 18. Siamo disposti a impegnarci in questa battaglia con tutti gli strumenti di cui le rappresentanze sindacali dispongono". L’azienda, contattata, per il momento ha preferito non replicare.