«Le aspettava un aereo per Valencia»

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DOVEVANO prendere l’aereo per fare una sorpresa all’amica che festeggiava il compleanno in Spagna. Non si vedevano da un anno. Ma lo schianto in autostrada ha trasformato l’allegra spedizione in tragedia. Profondo sgomento ieri mattina a Sassuolo per la sorte di Veronica Fili, 23 anni, Otilia Ceornodolea, 24 anni e Zainaba El Aissaoui, 41 anni, sorella di Souaad, ricoverata all’ospedale di Bologna. All’edicola di via XX Settembre, dove lavora il papà di Veronica, Paolo Fili, la gente si fermava a leggere le locandine. A sostituirlo c’era Roberto Stefani. Veronica si era appena laureata in Scienze della comunicazione, era pronta per andare a Londra da settembre per due anni. Voleva studiare e diventare song-writer, scrittrice di canzoni per dare vita alle emozioni che provava. «Era una ragazza buona, dolcissima, amava la vita – la ricordano i genitori, Paolo e mamma Caterina – Siamo orgogliosi di avere avuto una figlia come lei. La sua passione era la musica, le piaceva anche leggere tanto. L’ultimo libro che aveva sul comodino prima di partire era ‘L’arte di essere fragili’ di Alessandro D’Avenia».

L’altra vittima del temponamento fatale è stata Zainaba. Nella casa di via san Pietro la comunità islamica sassolese, parenti e amici si sono stretti attorno alla famiglia. Zainaba e Souaad erano sorelle di una famiglia di sette figli, tre maschi e (ora) tre femmine. La 41enne lavorava come lavapiatti al ristorante L’Incanto di Fiorano. Il piccolo Adam, 13 anni, suo figlio, ha appena finito la scuola, la seconda media alle Ruini. Lei è morta proprio sul più bello: «Il 12 escono le pagelle, ma mia madre non potrà vederle», dice. La cugina Rachida, le sorelle Mariana e Naima, l’amica Sara abbracciano le persone che entrano nel portone di ingresso: «Per noi Zainaba era una seconda mamma, una donna speciale. Scherzava ogni momento, abbiamo vissuto insieme l’infanzia, era disponibile, ci confidavamo su tutto e sapeva risolvere tutti i problemi che avevamo. Eravamo sempre insieme». In Italia dal 1992, la famiglia è marocchina, originaria di una città vicino Agadir, dove il suo corpo sarà seppellito. Guidava Zainaba sull’autostrada giovedì pomeriggio: «Stava accompagnando le tre ragazze all’aeroporto. Dovevano partire per Valencia per poi andare a Murcia e festeggiare a sorpresa un’amica che compiva gli anni. Invece è finita così». Commossa la vicinanza da parte del presidente della comunità islamica Hicham Ouchim: «Ci hanno informato che la ragazza in ospedale sta meglio ed è cosciente, grazie a Dio. Ringraziamo il sindaco di Sassuolo e l’amministrazione che ha annunciato il lutto cittadino, ci uniamo a questo momento di dolore».

Nel pomeriggio intanto anche i genitori di Otilia sono tornati da Bologna nella loro casa di via Matteotti. La famiglia è di origine romena, sono in Italia dal 2002. Il papà lavora alla Falegnameria Insieme di via Siani, la mamma come operatrice socio-sanitaria all’ospedale di Baggiovara. Ha la forza di parlare solo il fratello Alex, in passato rappresentante di istituto all’istituto Volta di Sassuolo. «Mia sorella era di una tranquillità assoluta. Rinunciava spesso a uscire per studiare. Voleva a tutti i costi diventare un medico, un chirurgo, studiava Medicina, era la sua vocazione». Tre vite infrante, tre sogni spezzati.