Il futuro ci attende. Tuttavia, la scelta sulla strada da percorrere e il mezzo di trasporto da utilizzare, per raggiungerlo, spetta a noi. In quest’ottica, il piano di rigenerazione urbana, a cui hanno lavorato gli studenti, di architettura e ingegneria, dell’Università di Parma insieme all’amministrazione comunale di Fiorano, offre spunti molto interessanti. Al centro del progetto, diretto dal professor Dario Costi, troviamo la volontà di trasformare la campagna, spesso considerata come spazio residuo tra i comuni, in una rete di infrastrutture urbane verdi, composta perlopiù da piste ciclabili. "Quando noi pensiamo ad una mobilità lenta e individuale, condotta sulle biciclette, elettriche e non, dobbiamo pensare ad un ambiente che sia piacevole, accogliente e sicuro, quindi non possiamo progettare le ciclabili lungo le strade cardini della viabilità ordinaria- ha spiegato il professore - questo spazio verde tra i comuni di Formigine, Sassuolo, Maranello e Fiorano è un’occasione straordinaria per avvicinare gli standard di qualità della vita del distretto ceramico a quelli delle migliori città europee". Il potenziamento della mobilità leggera, infatti, permetterebbe lo sfruttamento di piccole strade e sovrappassi agricoli, progettati per collegare i poderi della zona, e ad oggi troppo poco frequentati. Il progetto, esposto mercoledì sera, in piazza Ciro Menotti a Fiorano, sarebbe, inoltre, un ottimo modo per avviare il cambio di mentalità, ritenuto indispensabile, per affrontare le sfide ambientali dei prossimi anni. "Siamo felici di aver messo il territorio a disposizione dello studio, della elaborazione anche della fantasia creativa di menti giovani e libere - ha precisato il sindaco Francesco Tosi - dobbiamo dotarci di uno strumento urbanistico nuovo, secondo la norma regionale che punta a un consumo zero, cioè a una forte limitazione del consumo di terreno vergine privilegiando la riqualificazione e la rigenerazione dell’esistente. È il momento giusto per mettere in movimento le menti, le nostre intelligenze e anche la fantasia per avviare un confronto d’idee". Infine, lo studio, svolto dai laureandi, può essere considerato un ottimo strumento a disposizione del territorio. I fondi del Pnrr verranno stanziati a breve. I progetti migliori, per quanto riguarda la transizione ecologica e l’innovazione digitale, potranno accedere ad importanti fondi europei. Davide Vanni