«Le mie creazioni targate Leonardo»

Il carpigiano Bisi è l’ideatore di quattro eventi nel nome di Da Vinci. Il primo ha avuto come tema il lusso

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Il lusso, la meccanica, l’innovazione tecnologica e l’agroalimentare, splendidamente fusi e rappresentati in quattro eventi dal suggestivo titolo: ‘Leonardo da Vinci e gli italiani 500 anni dopo’. Ad inaugurare l’innovativo progetto è stato il carpigiano Samuele Bisi, contitolare dell’omonima gioielleria di corso Cabassi a Carpi. E’ stato lui ad ‘aprire le danze’ degli eventi leonardeschi lo scorso venerdì nella città dei Pio, nella suggestiva cornice di Palazzo Foresti, con l’appuntamento ‘Gemme e Gioielli 500 anni dopo Leonardo da Vinci’, alla presenza di ospiti illustri e aziende di punta del territorio tra cui Pininfarina, Caviro e la stessa gioielleria Bisi. Gemme, gioielli, opere d’arte, oggetti contemporanei e classici con un unico denominatore: la relazione con il genio di Leonardo.

Bisi, che bilancio può fare dell’evento?

«E’ andato molto bene. Tutti gli ospiti sono rimasti molto colpiti dalle opere esposte e dagli interventi che si sono susseguiti nel pomeriggio. Roberto Sarti, presente in rappresentanza dell’azienda vitivinicola Caviro, nuova proprietaria dei vigneti originali di Leonardo Da Vinci, ha confermato la partnership per i prossimi eventi in programma riguardanti Leonardo Da Vinci. I partecipanti hanno particolarmente apprezzato la loro nuova linea di vini 1502 Da Vinci, realizzata in occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo. Mario Tarroni, product manager della storica azienda di carrozzerie per automobili Pininfarina, ha appassionato i presenti con un intervento sul loro progetto Codex, che prende ispirazione dal Cryptex del romanzo best-sellerIl Codice Da Vinci di Dan Brown. Si tratta di uno scrigno studiato per contenere la penna Cambiano: allineando le lettere che compongono il codice, le tacche interne si dispongono in modo tale da permettere l’apertura del cilindro. Infine, le nostre pietre e i nostri gioielli realizzati appositamente per l’evento, intrisi della storia di Leonardo, hanno riscosso molto apprezzamento».

Com’è nata l’iniziativa?

«Si tratta di un’evoluzione di quello che già da tempo sto realizzando, ossia l’organizzazione di ‘Momenti d’incontro’ che prima facevo al caffè Martini in collaborazione con Giorgio Greggio, e che ora vorrei portare avanti con il dottor Alberto Marri di Palazzo Foresti. Il fine è quello di riunire persone accomunate dalla passione per storia, arte, musica e cultura. Dalla presentazione di un libro, all’ascolto di musica, alla storia dei gioielli, con l’intervento di collezionisti e artisti o scrittori». Cosa c’è alla base di questi suoi progetti?

«La voglia di vedere di nuovo Carpi viva. Dal sisma, o anche da prima, molto è cambiato. Vorrei non semplicemente fare rivivere il centro storico ma sollecitare l’interesse delle persone verso la cultura, l’arte e il bello, che ancora esiste ma talvolta hanno come il timore di manifestarlo».

Ora la prospettiva si è fatta più ‘ambiziosa’…

«Nel corso di quest’anno sono stato invitato più volte ad eventi sul 500° anniversario dalla morte di Leonardo da Vinci, inerenti a tre settori in particolare: meccanica, innovazione tecnologica e agroalimentare. Ne mancava uno, mi sono detto: il lusso. Per questo mi sono assunto la responsabilità e al tempo stesso l’onore del progetto internazionale ‘Leonardo da Vinci e gli italiani 500 anni dopo’. 4 settori, 4 eventi, 4 città (la prima è stata Carpi, ndr), tutti imprenditori accomunati dalla passione per Leonardo e orientati a portare le nostre aziende a un evento internazionale come quello di Expo Dubai 2020. Sempre nel segno di Leonardo».