Le mille disavventure di un giovane archeologo scapestrato

Le mille disavventure di un giovane archeologo scapestrato

Le mille disavventure di un giovane archeologo scapestrato

Quando ci si arrende all’evidenza che nella vita non si può giocare per sempre? E quando la passione nel fare le cose viene sepolta dall’apatia e dal passare inesorabile dei giorni? Sono le domande ontologiche che si pone il giovane protagonista di ’A pala e piccone’, il primo romanzo di Vincenzo A. Scalfari, professore 44enne di Modena, appena pubblicato per l’editore Marcos y Marcos nella collana ‘Gli Alianti’. Scalfari ha lasciato la Calabria a 17 anni per studiare a Perugia e ha lavorato come archeologo e ricercatore fino al 2013. Il suo è un romanzo molto comico e molto tragico, insieme: come la vita di ogni grande sognatore… Un esordio che ha attirato subito l’attenzione, tanto che venerdì 9 giugno (alle 18) a presentare in anteprima il romanzo sarà lo scrittore Ugo Cornia, alla libreria Ubik in via dei Tintori. In un flusso di coscienza impetuosa, in prima persona, Scalfari racconta le (dis)avventure di un giovane archeologo scapestrato sul finire dei vent’anni. Un’età che non ha alcuna voglia di abbandonare per farsi carico delle incombenze e delle tristezze degli adulti. Abbandonato impietosamente dalla ragazza, che lo tradisce; impegnato in un lavoro che è puro sfruttamento, il giovane archeologo cerca con tutte le sue forze di non cedere alla disillusione. "Per farsi strada, nella vita, occorre lavorare duro, a volte si procede a pala e piccone. Più che mai, se si desidera diventare un bravo archeologo" si dice il nostro protagonista. Lo seguiamo così sotto il sole rovente, senza soldi, dedito bevute estenuanti, insoddisfatto della sua misera stanzetta nell’appartamento condiviso ma tormentato allo stesso tempo dal desiderio di sentirti ovunque straniero. Se la famiglia lo sognava dottore, lui ha passato le estati della giovinezza a cercare vestigia del passato. Sepolte. Divertente, profondo e carico di inquietudine, un romanzo breve che si legge senza prendere fiato. Anzi, quasi con l’affanno. Lo stesso che prova il nostro archeologo quando si sente di scavare in un cimitero infinito. "Allora smetti di accanirti sui morti e vai a cercare pace tra i vivi, per sempre rimpiangendo i vent’anni che non avrai mai più".

Questa rubrica è realizzata grazie alla disponibilità e ai suggerimenti della Libreria Incontri di Sassuolo. Per segnalare pubblicazioni di autori locali, scrivere alla mail incontrisugliscaffali@gmail.com

Matteo Giannacco