"Le nuove aule simbolo della ripartenza"

L’istituto ’Selmi’ inaugura la palazzina con 15 classi e due laboratori. Il messaggio del ministro: "Un impegno straordinario"

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di Paolo Tomassone

"Desidero congratularmi con ciascuno di voi per lo straordinario impegno profuso e la sensibilità dimostrata nel contribuire a non lasciare indietro nessuno, a sentirvi parte di una comunità educante, inclusiva e solidale, che si prende cura di chi è in maggiore difficoltà". L’augurio del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi arriva a Modena a pochi giorni dall’avvio di un nuovo anno scolastico. Le sue parole, lette ieri dalla dirigente scolastica del Selmi, Margherita Zanasi, nel suo ultimo giorno di lavoro prima della pensione, hanno accompagnato la cerimonia organizzata per presentare l’ampliamento dell’istituto Selmi: un nuovo edificio adiacente alla sede principale all’interno del polo Leonardo Da Vinci, che ospita 15 aule e due laboratori, oltre a bagni e locali accessori.

Spazi moderni e attrezzati da dedicare allo studio e alla formazione, che rappresentano – secondo il ministro – un "nuovo inizio per recuperare momenti di socialità e di proficuo apprendimento". È quello in cui sperano anche gli studenti che, in una delegazione, hanno partecipato alla cerimonia del taglio del nastro. "Abbiamo bisogno di tornare a un po’ di normalità, alle lezioni in presenza in sicurezza e soprattutto abbiamo bisogno di più tempo a disposizione per stare insieme tra di noi" si confida Lisa Napoletano della 5 L del Selmi. Le lezioni in classe, ma anche il tempo trascorso durante la ricreazione in corridoio, sono un "bene da salvaguardare", soprattutto per i ragazzi più piccoli che frequentano il primo anno delle superiori, come spiega la compagna Elena Nicolini: "Le restrizioni dei mesi scorsi ci hanno tolto tutto. L’estate è stata un’occasione per tutti per riprendere i contatti con gli amici, sono ripartite tante attività e per strada abbiamo visto molto più movimento: speriamo non porti a un aumento dei contagi e a nuove chiusure".

L’ampliamento del Selmi, iniziato a progettare dalla Provincia nel 2017, ha avuto un costo di due milioni e 200 mila euro, finanziati da fondi provenienti dai mutui della Banca europea degli investimenti (Bei) con ammortamenti a carico dello Stato e in parte dalla Provincia stessa. "In questo periodo davvero difficile per tutta la comunità riusciamo a dare un segnale importante, grazie all’impegno dei tecnici che hanno lavorato ininterrottamente su questo progetto", ha detto il presidente Gian Domenico Tomei, ricordando il piano della Provincia per consegnare alle scuole superiori modenesi, entro l’avvio dell’anno scolastico, 50 nuovi aule e laboratori che diventeranno 70 entro dicembre. L’emergenza Covid-19 ha cambiato tutto, ha costretto a rivedere piani e investimenti. Ma non ha cambiato "l’impegno assunto a continuare a programmare il futuro della città – ha spiegato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli –. Vogliamo continuare a offrire servizi all’altezza delle nuove esigenze. Modena è in movimento, abbiamo bisogno di giovani competenti e formati, per questo vogliamo dedicare tanta attenzione al mondo della scuola e della formazione, per offrire loro una prospettiva occupazionale nei prossimi anni". Per la dirigente scolastica del Selmi "è emblematico di come la scuola abbia tenuto nonostante le difficoltà degli ultimi anni. Abbiamo approfittato della pandemia – ha ricordato Zanasi – per fare investimenti che consentissero di ripartire in sicurezza. Abbiamo dotato tutte le aule di apparecchi per sanificare l’aria, abbiamo rinnovato l’infrastruttura informatica e completeremo la rete: ci sono tutti i requisiti per ripartire in sicurezza. Ho avuto molto in questi anni e ora raccolgo tante soddisfazioni". A raccogliere il testimone è Elisa Prampolini che torna a Modena dopo aver diretto un Istituto comprensivo in provincia di Verona: "È una sfida importante perché questa è una scuola grande – ha commentato –. Quella scolastica è una comunità che tiene, che resiste alla difficoltà".