Le parole del cuore per riscoprire Roberto Serio

Il libro curato dall’amico Alperoli e dalle nipoti Carolina e Cecilia è un omaggio al giornalista e agitatore culturale scomparso nel 2021

Le parole del cuore  per  riscoprire Roberto Serio

Le parole del cuore per riscoprire Roberto Serio

di Davide Miserendino

"Portiamo vita in centro ai modenesi, e l’appetito verrà mangiando. Avete presente com’è bello?". Sono parole di Roberto Serio, che nel 2001 sul free press Vivo Modena salutava con favore il piano per riqualificare piazza Pomposa. Parole ricche di personalità, semplici ma capaci di condensare in poche righe un respiro lungo, una visione. Serio, giornalista e agitatore culturale, è scomparso il 18 settembre del 2021, a 59 anni, a causa di un male incurabile. L’affetto nei suoi confronti, in quei giorni, è esploso in modo incontrollato: tantissime persone l’hanno pianto al funerale e le parole dette dagli amici hanno acceso un motore silenzioso ma instancabile che, oggi, ci porta a sfogliare le pagine di un bellissimo libro in sua memoria, dal titolo ’Chiedi chi era Roberto Serio’. Il volume, edito da Incontri Editrice, è a cura di Roberto Alperoli, l’amico di una vita, e delle due nipoti di Picchio (come lo chiamavano tutti), Carolina e Cecilia Sanlej. "Carolina e Cecilia – scrive Alperoli – erano per me due presenze lontane. Il giorno del funerale è successo tutto. ’Per tutta la vita ha scritto per gli altri. Vorrei fare qualcosa, un libro in cui gli altri scrivono per lui. Mi aiuti?’, ha detto Carolina. ’Robbi, avevate lo stesso nome, tu sei lo zio adottivo...’, ha continuato Cecilia. È stata l’anima di Roberto, il mistero della sua vita e della sua (non) morte che ha permesso e prodotto questo libro. Ed è stato – continua Alperoli – il suo spirito inquieto, poetico e fabbricatore che ha generato un legame così immediato, istintivo e viscerale come quello che é nato tra me, Carolina e Cecilia". Il risultato? PIù di 200 pagine emozionanti, vitali, che rievocano tanti momenti – molti divertenti – della vita di Serio. Lo fanno con le parole dei suoi amici, dei suoi colleghi, di chi ha incrociato la strada con la sua e poi l’ha perso di vista per anni o, invece, ha condiviso il caffè con lui ogni mattina prima di iniziare a lavorare. Le pagine raccontano il primo ’Picchio’, l’impegno politico a scuola, le utopie, il carisma. L’amore viscerale per i libri – dispensava consigli sempre originali – l’entusiasmo che faticava a contenere (o forse non voleva contenere) per gli eventi culturali, anche i più piccoli, purché ben fatti, autentici. E poi l’amore per il Modena, i canarini, passione lunga una vita. In ’Chiedi chi era Roberto Serio’ c’è un regalo prezioso: alcuni scritti di Picchio che, sottratti al rullo compressore della quotidianità, ci svelano un po’ della sua anima. "In un mondo che poteva sparire in un attimo se di qui o di là dal muro di Berlino qualcuno spingeva un bottone per distruggere tutto con le atomiche – scriveva nel 2010 tratteggiando la figura del modenese viaggiatore Giò Barbieri –, in un mondo che anche in largo di Porta Bologna si poteva perdere ogni punto di riferimento solo a chiudere gli occhi e ascoltare una chitarra elettrica, fermarsi assomigliava già a una resa. L’età dei desideri e più che dell’incoscienza della ricerca di una coscienza imponeva di andare, provare, sperimentare, cercare". Il libro sarà presentato sabato 20 maggio alle 11 al Cortile del Leccio del complesso San Paolo e domenica 28 nella sala consiliare del Comune di Castelnuovo, sempre alle 11.