"Le regole valgono per tutti ma non per il Partito democratico"

"Organizzare un appuntamento così durante le elezioni è inaccettabile"

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"Riteniamo la Festa dell’unità una violazione della par condicio. Ci rivolgeremo al prefetto per fare chiarezza su questa situazione intollerabile". Il consigliere regionale e probabile candidato Michele Barcaiuolo non vuole sentire ragioni sulla kermesse di Ponte Alto: area pubblica o privata che sia "si tratta di una evidente disparità: un evento di partito durante la campagna elettorale è una palese violazione della par condicio. Pretendiamo che anche a Modena si usino quantomeno le stesse regole di Bologna". Per Barcaiuolo è "inaccettabile" che il Partito democratico "possa beneficiare di questo privilegio laddove invece noi veniamo intralciati in diversi modi e si fa fatica a trovare una piazza a Bologna per Giorgia Meloni".

La conclusione è che "vigileremo su quello che accadrà alla Festa di Modena e chiameremo in causa il prefetto affinché monitori questa situazione intollerabile".

Sul tema interviene anche il segretario provinciale di Fd’I Ferdinando Pulitanò: "Come sempre le regole valgono per tutti tranne che per il partito democratico. È successo a Bologna dove solo grazie all’esposto presentato dall’onorevole Bignami, il Partito democratico è stato costretto ad ammainare le bandiere Per evitare una palese violazione delle regole della par condicio". E sul punto, prosegue Pulitanò, "il Prefetto di Bologna è stato chiaro: no a bandiere con simboli di partito e niente incontri elettorali alla festa bolognese al Parco Nord, nel rispetto delle regole imposte nei giorni antecedenti le tornate elettorali".

Per il segretari provinciale del partito di Giorgia Meloni "dovrebbero valere le medesime regole anche per il partito democratico di Modena anche se l’area dove si svolge la festa dell’unità modenese è di proprietà privata". Si tratta di "una questione di opportunità politica: organizzare una festa di partito durante le elezioni è sconveniente è inaccettabile. Il Pd si rifiuta categoricamente di riconoscere il giusto valore alla concorrenza leale in campagna elettorale e rispettare le regole della par condicio".

Del resto "non dobbiamo stupirci eccessivamente: il Partito democratico ci ha abituato a ben altro, come quando in occasione delle elezioni regionali del 2020 aveva organizzato la festa di inverno in concomitanza delle consultazioni elettorali ovvero quando, Muzzarelli e compagni hanno regalato 30mila euro di soldi pubblici al quotidiano il Domani, per il Festival ’L’Italia di Domani’, una vera festa di partito camuffata".

In attesa "di conoscere chi saranno gli ospiti politici che prenderanno parte alla festa, vigileremo continuamente affinché le regole valgano per tutti".