Le vicine: "Sentivamo le urla, lui la teneva chiusa in casa"

Sgomento tra i conoscenti: "L’aveva denunciato, perché nessuno l’ha aiutata?". E ricordano: "Una volta lui buttò via tutti i suoi vestiti"

Migration

"Lei aveva presentato denuncia ma non era riuscita ad ottenere che uscisse da quella casa. La teneva segregata da anni e le permetteva di uscire solo in sua presenza. Quando si è ribellata, lo ricordiamo bene, qualche anno fa Salvatore ha preso tutti i suoi vestiti e i giochi del bambino e li ha buttati nel pattume. Dopo di che l’ha lasciata all’esterno. Non le lasciava soldi ma non le permetteva neppure di lavorare. Raramente la vedevamo: era sempre in quella casa. Possiamo solo dire che qua i carabinieri sono venuti spesso e abbiamo visto pure le ambulanze: perché nessuno si è mosso per aiutarla?". Erano sconvolti ieri i vicini di casa di Gabriela e Renata, mamma e figlia brutalmente ammazzate dal 69enne Salvatore Montefusco. Tanti i bossoli repertati ieri dagli uomini della scientifica nel giardino della villetta di Cavazzona: la lunga scia di sangue era ben visibile accanto al prato verdissimo, uno scenario terribile che ha inevitabilmente choccato i tanti vicini. "Mi sento in colpa, forse avremmo potuto fare qualcosa di più – hanno detto ieri con la voce strozzata dal pianto – ma sapevamo che Gabriela aveva presentato denuncia e speravamo che qualcuno intervenisse". Il primo a chiamare i soccorsi è stato proprio uno dei vicini ma, all’arrivo dei sanitari, per le donne non vi era più nulla da fare. "Mio marito ha sentito le grida e gli spari e ha chiamato subito le forze dell’ordine, io ero però a lavorare. Era molto spaventato ed è subito corso dalla nostra vicina per rassicurarla. Abbiamo dei buoni rapporti di vicinato e Gabriela e sua figlia erano persone squisite, dolcissime ma con un sorriso molto triste – racconta Antonella (nella foto) – Non abbiamo però mai avuto rapporti che andavano oltre quelli di buon vicinato. Siamo sempre a lavorare e non abbiamo visto tanto: alle volte abbiamo visto arrivare i carabinieri ma il contesto familiare non lo conoscevamo". "Lui non lo conosco – spiega Ombretta Roncaglia –, non ci ho mai parlato anche perché sono qua da poco. L’ultima volta che ho visto Gabriela? Qualche giorno fa mentre lavava la macchina. Non potevo immaginare che non l’avrei più rivista".

v. r.