Legacoop, ricavi a +12% e patrimonio in crescita

Il presidente Andrea Benini: "Ma le prospettive per il 2023 sono pessimistiche a causa del caro energia e della guerra"

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di Alberto Greco

In cima ad ogni giustificato motivo di soddisfazione per il bilancio economico e di sostenibilità 2021 delle 202 imprese modenesi e ferraresi aderenti a Legacoop Estense, c’è la preoccupazione per un 2023 offuscato da pesanti nubi. Non tranquillizzano il sistema di imprese cooperative i 7,36 miliardi di euro di ricavi totalizzati nel 2021, segnando un aumento del + 12% sul 2020. "Se le previsioni di chiusura del 2022 mostrano una relativa stabilità su base annua – ha spiegato il presidente Andrea Benini (nella foto) – sono pessimistiche le prospettive per il 2023: lo scenario internazionale e la crisi energetica richiedono misure incisive a livello nazionale, che salvaguardino il tessuto imprenditoriale, le filiere e il potere di acquisto delle famiglie. Le cooperative continuano ad essere un perno importante per la tenuta economica e sociale di questo territorio".

Nel corso del 2021 sia il patrimonio netto (2100 milioni di euro) sia il capitale sociale (oltre 370 milioni di euro) hanno registrato una progressiva crescita. Un tratto distintivo del movimento cooperativo modenese e ferrarese è che dei 33.357 occupati al 31 dicembre 2021 (+4% su 2020), il 54% sono donne, il 30% giovani under 40 e l’85% è assunto con contratti a tempo indeterminato.

Guardando al presente e alle prospettive per i prossimi mesi, il Rapporto congiunturale di Legacoop aggiornato a settembre 2022, presentato ieri a Modena dal presidente Benini – con la vicepresidente Francesca Federzoni, Chiara Bertelli e Marcello Cappi – rileva come, "nel secondo semestre dell’anno, i settori dei servizi e delle imprese culturali siano in ripresa, a fronte di tensioni inflazionistiche nelle cooperative della distribuzione commerciale e dell’agroalimentare". Su questo scenario gravano diverse criticità che si sono acuite negli ultimi mesi per l’andamento dei costi energetici, l’incremento dei tassi di interesse, l’aumento dei costi delle materie prime, la difficoltà di reperimento di personale, che condizionano la tenuta di molte imprese. Per l’anno in corso il 47% delle cooperative prevede un fatturato in aumento a fronte di un 42% stabile, mentre per quanto riguarda l’occupazione rimarrà invariata per il 69% e aumenterà per il 24%. E’ altresì rilevante che il 57% delle cooperative si è dotato di impianti di produzione di energia rinnovabile, consentendo di ridurre le emissioni di CO2 di ben 7,3 milioni di tonnellate e che siano state promosse nel corso del 2022 oltre 360 iniziative per promuovere il raggiungimento dei 17 goals perseguiti dall’Agenda 2030, tra cui salute e benessere, cultura e formazione, riduzione delle disuguaglianze, sostegno all’innovazione.

"Ora però – reclama Benini – è urgente un tavolo istituzionale tra distribuzione, agroindustria e governo per la gestione dell’aumento dei costi delle materie prime, con il fine anche di tutelare le famiglie meno abbienti, su cui l’inflazione pesa maggiormente".