Leonardo Ballarini, un campione di tennis fra di noi "La prima racchetta a 5 anni, sogno che si avvera"

Classe 2009, partecipa a importanti tornei anche all’estero: "Riesco a conciliare palestra e studio".

Intervista a Leonardo Ballarini, una giovane promessa del tennis italiano.

La classe 2C dell’Istituto Cavedoni di Sassuolo ha avuto la possibilità di intervistare il compagno, nonchè atleta agonista, Leonardo Ballarini, al fine di comprendere e far comprendere, quanto lo sport, praticato con passione e dedizione, sia foriero di grandi soddisfazioni e possa conciliarsi con lo studio. Leonardo, classe 2009, partecipa ad importanti tornei nazionali ed internazionali e ai campionati italiani under 14.

Si allena duramente e gioca in Italia ed Europa.

E’ stato, ultimamente, nei campi di Madrid, di Croazia e Slovenia e in giro per l’Italia, fra nord e sud.

Leonardo, da quanto pratichi tennis e com’è nata la tua passione?

"La prima racchetta l’ho tenuta in mano a 5 anni. Di pomeriggio, sul divano con mia nonna, guardavo sempre le partite di Feder.

Sognavo ad occhi aperti. Ecco, da quel momento, è nata in me la passione per il tennis e l’ambizione di diventare come lui. A 8 anni ho iniziato a praticare anche calcio.

Mi ero po’ stancato del tennis, sinceramente, ma portavo avanti entrambi gli sport.

Poi – spiega – ho vinto il torneo di Pasqua e, da quel momento, si è riaccesa in me quella che è ancora la mia più grande passione".

Quante volte a settimana e per quanto tempo ti alleni?

"Tutti i giorni faccio un’ora e mezzo di tennis e un’ora e mezzo di preparazione in palestra, dunque tre ore al giorno, in tutto".

Come concili lo studio con lo sport?

"Prima di tutto c’è lo studio, come dicono i miei genitori, ma, ovviamente, io penso di più al tennis. Fortunatamente godo di una buona memoria, perciò mi basta poco per ottenere buoni risultati.

Mi capita spesso di fare assenze per partecipare ai tornei, ma, fortunatamente, riesco a conciliare tutto".

Cosa rappresenta per te il tennis e cosa ti ha insegnato lo sport a livello agonistico?

"Il tennis per me è passione, anche se comporta molte rinunce, ma non potrei mai pensare ad una vita senza la mia amata racchetta.

Lo sport a livello agonistico mi ha insegnato, sicuramente, lo spirito di sacrificio, l’importanza dell’ambizione ed ovviamente ad essere più attivo e concentrato".

Hai un portafortuna?

"Ho una serie di rituali, in realtà, più che un vero e proprio portafortuna.

Ogni game mi bacio i polsi. Prima della partita poggio la borsa alla sinistra della sedia dell’arbitro. Inoltre, prima di servire, faccio sempre cinque rimbalzi con la pallina".

Classe 2 ^ C

dell’Istituto Giacomo Cavedoni di Sassuolo