L’ex liceo Pico rinasce come polo culturale: lavori quasi ultimati

Mirandola, visite al cantiere. L’architetto Di Leva: "Collaborazione con la Soprintendenza per preservare la storicità dell’edificio"

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A dieci anni dal sisma, l’ex liceo Pico è pronto a conoscere il terzo tempo della propria storia secolare: a lungo convento, poi sede dell’istituto superiore, fra qualche mese cuore del nuovo polo culturale mirandolese. A restauro quasi ultimato, le porte dell’edificio sono state aperte alla cittadinanza, nel week-end del decennale delle scosse, nell’ambito dell’iniziativa "Cantieri Aperti": obiettivo, mostrare lo stato di avanzamento dei lavori, raccontando l’iter che ha condotto al recupero della struttura. "Il progetto si è rivelato particolarmente impegnativo, data la storicità dell’immobile", ha ammesso l’architetto Michela Di Leva.

"Abbiamo collaborato con la Soprintendenza ai Beni Culturali, al fine di preservare quanto risultasse di valore artistico o museale. Le peculiarità architettoniche sono state comunque mantenute e valorizzate".

Il nuovo polo culturale presenterà quindi l’antica pianta quadriforme, sviluppandosi su tre livelli, per un totale di quattromila metri quadrati. Diversi saranno i servizi erogati: dalla biblioteca, all’area gaming, passando per la zona multimediale e l’emeroteca. Nell’adiacente edificio delle ex scuole medie De Gasperi, si allestiranno invece aule destinate ai corsi universitari, che debutteranno in collaborazione con l’Università di Modena.

"La struttura è molto performante dal punto di vista energetico", ha aggiunto l’architetto, "e il suo funzionamento verrà assicurato nel corso delle intere ventiquattro ore.

Naturalmente, l’importo erogato è stato importante: circa cinque milioni di euro, di cui poco meno di quattrocentomila sono stati destinati agli arredi".

Al momento, lo stato dei lavori si presenta quasi ultimato e l’amministrazione mirandolese conta di inaugurare il polo culturale negli ultimi mesi del 2022.

Marcello Benassi