GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

L’Hydrogen Valley, polo da 400 tonnellate di energia pulita per trasporti e aziende

IdrogeMo, progetto tra i primi in Italia di Hera e Snam. Sorgerà nel 2026. Sarà alimentato da un parco fotovoltaico nell’ex discarica di via Caruso. Investimento da oltre 20 milioni di euro, finanziato attraverso il Pnrr

Conferenza stampa idrogeno comune di Modena rendering

Conferenza stampa idrogeno comune di Modena rendering

Modena, 13 dicembre 2023 – Là dove c’è un’area industriale dismessa sorgerà l’Hydrogen Valley di Modena, uno dei primi poli di produzione dell’idrogeno totalmente green – fino a 400 tonnellate l’anno con possibilità di futuri incrementi – realizzato da Gruppo Hera e Snam, che contribuirà all’abbandono dei combustibili più inquinanti in tutta la regione. Un progetto – IdrogeMo – che proietta Modena come capitale dell’idrogeno a livello nazionale ed europeo. Ne beneficeranno soprattutto la mobilità, il trasporto pubblico locale (autobus in particolare) e le industrie più energivore impegnate nel processo di decarbonizzazione. Il costo complessivo è di 20 milioni di euro, finanziato in larga parte dal Pnrr attraverso la Regione.

Ieri in Comune è stato firmato il protocollo d’intesa sottoscritto da Comune di Modena, Gruppo Hera, Snam, Seta, Unimore, Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile (AESS), Consorzio Aree Produttive (CAP), Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, Energia e Sviluppo Sostenibile (Enea), Fondazione Democenter Sipe e Camera di Commercio di Modena. L’impianto è in fase di progettazione, l’inizio dei lavori per la realizzazione è previsto entro il 2024. Il parco fotovoltaico, nell’area dell’ex discarica di via Caruso, sarà ultimato entro il 2025 e il polo sarà pronto nel 2026. Sono già in fase di lancio le gare per l’assegnazione dei lavori.

"Progetto sfidante cui il Comune ha concesso gli spazi – esulta il sindaco Gian Carlo Muzzarelli – sarà un punto di riferimento per il trasporto sostenibile attraverso i mezzi Tper e Seta nel triangolo dello sviluppo tra Bolzano, Modena e Milano". Anche per l’amministratore delegato del Gruppo Hera Orazio Iacono è "una giornata epocale: un passo determinante verso l’infrastrutturazione green per la decarbonizzazione dei nostri territori considerando che l’idrogeno è uno dei protagonisti del prossimo mix energetico: nel giro di una decina d’anni il contributo dell’idrogeno sui consumi finali sarà di oltre il 5 per cento".

Certo, i costi per produrlo restano molto alti. Si tratta adesso a livello istituzione di scommettere sugli incentivi non solo sugli investimenti ma anche sui costi operativi. Finanziamenti che sono stati decisivi per esempio per lo sviluppo delle altre rinnovabili. "Oggi l’idrogeno, solo con gli incentivi capex, vale 10 euro al chilo. Se mettiamo incentivi opex, possiamo arrivare a 5 euro, più o meno: è quello che immaginiamo – indica l’ad Hera – si sia disposti a pagare per poter cominciare a usare l’idrogeno in maniera significativa. Lo stesso assessore regionale Vincenzo Colla ha sottolineato l’importanza della realizzazione di impianti di prossimità, "necessari per l’auto consumo delle imprese che utilizzano molta energia. È importante disporre delle reti nazionali per non dipendere da altri".

Le potenzialità dell’Hydrogen Valley modenese sono già state recepite dal settore della mobilità e dell’industriale locale, come si diceva. Nel frattempo, Unimore, con un pool di ricercatori, svilupperà il centro di eccellenza interdipartimentale dedicato all’idrogeno (H2 MO.RE).