Liceo Sigonio, il cantiere infinito Fallisce anche la seconda impresa

Dopo il crack della Pessina, prima affidataria, ora anche la Emaprice ha chiesto il concordato. L’assessore Bosi: "Siamo costretti ad attendere le decisioni del tribunale. Ma l’intervento resta strategico"

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Ancora problemi per il cantiere dello storico liceo Carlo Sigonio di via Saragozza 100, di nuovo bloccato da un tribunale, questa volta di Treviso, dopo la richiesta di concordato dell’azienda Emaprice di Bolzano che stava svolgendo la riqualificazione dell’edificio chiuso da dieci anni. Un cantiere dunque infinito per la città che doveva concludersi nel 2023, costoso (6,7 milioni di euro) e "sfortunato". Riassumiamo la vicenda. Era il maggio dello scorso anno quando l’amministrazione comunale affidava il "completamento dei lavori di restauro, miglioramento sismico e rifunzionalizzazione dell’intero complesso scolastico all’azienda Emaprice di Bolzano, una delle due imprese del raggruppamento temporaneo arrivato secondo nella graduatoria per l’aggiudicazione dei lavori. L’altra azienda, Ranzato Impianti srl, ha invece rinunciato all’intervento. Il trasferimento dei lavori arriva dopo uno stop del cantiere di oltre un anno a causa del procedimento di concordato preventivo che ha interessato l’azienda Pessina costruzioni di Milano, aggiudicataria dell’appalto dell’intervento avviato nel 2017, che aveva già accumulato notevoli ritardi sulla tempistica prevista". Proprio il cantiere gestito dalla Pessina, fallita, nel 2018 era stato al centro di un sopralluogo del sindaco Muzzarelli insieme alla stampa (nella foto), poi appunto lo stop all’impresa lombarda e un paio di anni di attesa per affidare i lavori a Emaprice.

Questa, appunto, ha depositato la richiesta di ammissione al concordato per evitare il fallimento mettendo in cassa integrazione tutti i dipendenti. Nel frattempo la sede del Liceo Sigonio resta in via del Lancillotto, nei pressi di viale Gramsci. L’assessore ai lavori pubblici Andrea Bosi mette nero su bianco alcune considerazioni: "Emaprice - dice - ha depositato domanda di concordato in continuità al tribunale di Treviso, che ha sospeso i cantieri della società in tutt’Italia compreso quello del Sigonio a Modena. Ora siamo in attesa che il tribunale sblocchi la situazione per valutare se far ripartire i lavori con la stessa azienda a nuove condizioni sostenibili o se rifare la gara e affidare nuovamente i tali lavori. Emaprice, dopo mesi a buon ritmo, a causa della difficile congiuntura legata al caro materie, alla difficoltà a reperire i ponteggi, al caro energia e carburante, così come molte altre imprese in Italia, ha avuto difficoltà a sostenere i lavori affidati prima di tutti questi aumenti". Bosi ha poi rimarcato sulla vicenda riscontrata per prima dalla redazione di Radio Bruno: "Ovviamente non è l’amministrazione a scegliere le aziende cui affidare i lavori, ma li assegna in seguito a procedure pubbliche. E laddove vi siano provvedimenti dei tribunali, i Comuni non possono far altro che fermarsi e aspettare. Quello del Sigonio è per Modena un intervento strategico che consentirà di dare risposta alla necessità di un istituto con oltre mille studenti e di riqualificare un complesso storico in pieno centro".

Stefano Luppi