Lorenzo Rossi morto, la sorella. "Ha frenato per evitare qualcosa"

Bastiglia, la sorella dell’ingegnere morto in moto ha perlustrato la strada

L'incidente a Bastiglia e Lorenzo Rossi

L'incidente a Bastiglia e Lorenzo Rossi

Bastiglia (Modena), 23 luglio 2019 - «Non ci arrendiamo, continuiamo a chiedere aiuto a chi potrebbe avere informazioni di qualsiasi tipo sull’incidente che ha causato la morte di Lorenzo». La sorella maggiore Maddalena è stata tutto ieri a Modena, insieme al padre e ad un amico del fratello.

«Abbiamo bisogno di capire». Oltre tre ore sotto il sole cocente sulla Canaletto, innanzi al civico 37, davanti a quel ponticello di cemento dove, la notte del 18 luglio, si sono infranti per sempre i sogni di Lorenzo Rossi, il 29enne originario di Biassono, in provincia di Monza Brianza.

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Lorenzo da alcuni anni viveva a Sozzigalli in quanto lavorava come ingegnere meccanico alla Maserati. Quella terribile sera stava rientrando a casa in sella alla sua una Benelli 3k, dopo una serata con amici.

«Abbiamo rianalizzato con i nostri occhi tutta la scena. Abbiamo visto per terra i segni. Ce ne sono vari, evidentemente è una strada che ha registrato già altri incidenti. Ma siamo riusciti ad isolare quelli di Lorenzo». Una frenata per terra, i segni dei pneumatici e poi dei segni bianchi.

«Di una cosa siamo convinti: Lorenzo ha dovuto fare una gran frenata, è stato costretto a farla e non aveva altra alternativa che proseguire in linea retta anziché seguire la curva a sinistra. Non aveva altra scelta. Perché?».

«Abbiamo ricostruito la traiettoria della sua caduta e ho ritrovato le sue scarpe, che fino ad ora non erano state trovate. Il fianco esterno di quella sinistra è consumato». «Inizialmente avevano parlato della strisciata a terra del ‘tampone’ paratelaio, ma questo è nero, mentre la striscia è bianca. L’ho toccata: sono fibre tessili, lasciate dalle scarpe».

«Poi abbiamo seguito le tracce lasciate dalla moto sull’erba, fino al fossato in cui è caduto. E’ assurdo, è come se non avesse avuto la possibilità di restare in carreggiata ed è finito fuori strada, cadendo sul fianco sinistro e spinto per inerzia verso destra, fino al terribile impatto».

«Ho suonato tutti i campanelli della via – prosegue la sorella –. Non ci sono telecamere o nel caso sono rivolte solo verso l’area interna. Dicono che al civico 37 ci sta una signora ma non c’era: i carabinieri, che ci hanno seguito e accompagnato con molta disponibilità in ogni nostro spostamento, hanno promesso che la contatteranno. La sola speranza che ci resta è trovare qualcuno che abbia visto o che magari sia in possesso di immagini satellitari, che si consentano di ricostruire la dinamica dell’incidente».

Stamattina il corpo del giovane sarà portato a Monza, dove alle 15, nella chiesa parrocchiale di San Biagio, si svolgeranno i funerali.