
PRIGNANO
"Donne, medici, parroci e partigiani. L’ospedale partigiano di Fontanaluccia, una casa per tutti". É il titolo dell’E-Book frutto di una ricerca condotta dagli studenti e dai docenti, classi seconde e terze, delle scuole dei cinque comuni modenesi che fecero parte della Repubblica di Montefiorino, e cioè Frassinoro, Montefiorino, Palagano, Polinago e Prignano. Contiene racconti, documenti e storie di chi visse quel periodo.
La presentazione si svolgerà sabato alle 10 nella Sala Convegni del comune di Prignano. Nacque nella primavera del 1944 l’ospedale partigiano di Fontanaluccia, grazie al sostegno di don Mario Prandi, fondatore delle Case della Carità, quando le formazioni della Resistenza modenese e reggiana diedero vita alla zona libera di Montefiorino. Per poco meno di quaranta giorni, l’assenza dei nazisti e dei fascisti consentì agli organizzatori della lotta armata di garantire le cure mediche ai combattenti feriti in condizioni di sicurezza. Da Fontanaluccia, l’assistenza si estese ai civili residenti nella zona di Frassinoro. "Fu un’esperienza unica di umanità – affermano le dirigenti scolastiche –, che, oltre la popolazione civile, coinvolse soldati inglesi, americani, russi e persino tedeschi e repubblichini; un microcosmo nel quale una molteplicità di uomini e donne, di differenti origini e culture, si incontrarono e trovarono il modo di sopravvivere alla tragicità della guerra, restando uniti e solidali in un vincolo di umana fraternità".
Sotto la guida di docenti, esperti di storia locale e volontari i ragazzi hanno ricostruito il contesto storico, sociale ed economico dei territori della Zona libera, anche attraverso la visione del film ’Sopra le nuvole’ di Sabrina Guigli e Riccardo Stefani, che traccia un quadro molto dettagliato di quel mondo che sarà demolito dalle stragi nazifasciste della primavera del 1944. Grazie alla disponibilità del professor Lino Paini hanno letto e analizzato documenti storici preziosi e rari, quali i quaderni originali del Diario di don Mario Prandi.
Hanno giocato a "Repubblica ribelle", il gioco da tavolo di Glauco Babini, Chiara Asti e Gabriele Mari, nel quale i giocatori devono difendere la zona libera della Repubblica di Montefiorino, tra attacchi nazifascisti, difficili equilibri politici e innumerevoli difficoltà sociali, e sono usciti da scuola non solo per visitare il Museo della Resistenza di Montefiorino e ai locali dell’ex ospedale partigiano di Fontanaluccia nella scuola elementare e ora sede di un’associazione locale, ma anche per ascoltare i racconti delle poche persone ancora viventi, testimoni di quei terribili giorni.
Walter Bellisi