L’Osservatorio geofisico sempre più attrattivo

L’Osservatorio geofisico sempre più attrattivo

L’Osservatorio geofisico sempre più attrattivo

L’Osservatorio Geofisico festeggia quattro anni di riapertura a seguito dell’inaugurazione avvenuta nel 2019 dopo una serie di imponenti lavori alla struttura del Torrione di Levante di Palazzo Ducale. Il sisma del 2012 aveva reso inagibile l’Osservatorio Geofisico costretto per anni alla chiusura al pubblico. Grazie al finanziamento della Regione e di Unimore che hanno investito 554 mila euro arrivati dai fondi per il terremoto destinati ai beni culturali e le risorse stanziate dall’ateneo, questo prezioso bene architettonico è stato restaurato e la collezione di strumenti e documenti storici presenti è di nuovo accessibile alla cittadinanza. L’investimento ha consentito di rendere agibili e utilizzabili da studiosi e turisti l’Osservatorio e la terrazza sommitale, luogo privilegiato per godere della bellezza della città.

Così dall’inaugurazione, seppur con la battuta di arresto dettata dal Covid-19, sono state registrate quasi 3500 visite grazie all’organizzazione di numerose iniziative. "In questi quattro anni – afferma SergioTeggi, responsabile scientifico dell’Osservatorio Geofisico di Unimore – l’impegno per sostenere e far crescere l’Osservatorio sia dal punto di vista scientifico che museale, non è mai mancato. È stata prestata particolare attenzione alla fruibilità del patrimonio scientifico e storico da parte del cittadino attraverso la predisposizione di audioguide, realizzando percorsi di visita, producendo materiale informativo disponibile anche in internet e sui principali canali social e migliorando la qualità dei locali. Queste azioni hanno tratto forza anche dall’inclusione dell’Osservatorio nel sistema museale dell’Ateneo Museomore. Dal punto di vista scientifico l’avanzamento principale è stata l’installazione di nuovi sensori, come le misure di radiazione ultravioletta e dei flussi di Co2, aumentando così le potenzialità della banca dati meteorologica e climatologica per i progetti di ricerca ai quali l’Osservatorio fornisce supporto. Ci avviciniamo ad una data importante, il 2026, anno in cui si festeggeranno i duecento anni dall’istituzione dell’Osservatorio e il team è entusiasta e pronto ad accogliere sempre nuove sfide".