Lotta ai reati di genere "Servono cambi culturali"

L’incontro al liceo Muratori organizzato da Progetto Scuole e Camera Penale "Importante persuadere il giovane a non identificarsi con la massa".

Lotta ai reati di genere  "Servono cambi culturali"

Lotta ai reati di genere "Servono cambi culturali"

Violenza di genere, troppo spesso protagonista della cronaca, e troppo spesso affrontata quando è troppo tardi, quando sono già scattate le manette e si sono aperte le aule di giustizia. Il tema affrontato ieri al liceo classico e linguistico Muratori di Modena nell’ambito degli incontri organizzati dall’Osservatorio Progetto Scuole della Camera Penale di Modena parte invece da prima, dalle strategie e i meccanismi per evitare che si arrivi al reato. "Violenza di genere, prevenzione è meglio di punizione", il titolo della tavola rotonda che ha coinvolto studenti, professori, esperti giuridici e psicologi. "E’ una tavola rotonda alla quale è dedicato un bando in memoria dell’avvocato Marco Favini – ha spiegato l’avvocato Silvia Silvestri, responsabile dell’Osservatorio – raramente si parla di prevenzione della violenza di genere, per questo vogliamo insistere sull’aspetto psicologico, sul lavoro che si può fare per prevenire la commissione dei reati". "Esistono reati nuovi – ha spiegato il dottor Mario Vittorio Grimoldi, psicologo giuridico -legati all’utilizzo degli strumenti elettronici, reati che si formano in rete per poi spesso sfogarsi nella realtà. Lo strumento che abbiamo noi è quello di persuadere il minore della propria unicità e permettergli in un qualche modo di non identificarsi nella massa ma di uscire dalla massa". Quella di ieri è stata la giornata conclusiva di un percorso che la Camera Penale di Modena ha cominciato all’inizio dell’anno e che ha visto il coinvolgimento di circa 2000 studenti in tutta la provincia. "Abbiamo trattato diversi temi – ha precisato l’avvocato Giovanni Sivelli - da fenomeni come il bullismo fino agli aspetti più tecnici, processuali e sono tematiche che arricchiscono anche noi. E’ importante andare nelle scuole, i nostri numeri per queste iniziative sono tra i più alti in Italia".

"Abbiamo visto i ragazzi molto interessati – ha aggiunto l’avvocato Marco Tarantini – partecipano alle discussioni e sono molto curiosi; parlare ai giovani di comportamenti sbagliati dei quali magari non hanno ancora piena consapevolezza, vuol dire investire nel loro futuro". All’incontro hanno partecipato anche l’assessore comunale Grazia Baracchi ed esperti Ausl, tra di loro il dottor Paolo De Pascalis, psicologo e psicoterapeuta del centro Liberiamoci dalla violenza. "L’elemento su cui possiamo fare leva con i giovani – ha detto - è creare un cambiamento culturale che possa permettere di comprendere i comportamenti corretti all’interno di una relazione affettiva. Durante questi incontri abbiamo la percezione che questo cambiamento sia in atto e lo vediamo dai volti di questi ragazzi. La condivisione della sofferenza è il primo passo verso la strada giusta".

Emanuela Zanasi