Luca è ’braccio di ferro’: "In gara non solo muscoli"

Castelvetro, tornitore di 42 anni più volte sul podio: allena anche una squadra

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L’ultimo match dello scorso fine settimana lo ha visto inanellare una serie di secondi posti, che gli hanno dato comunque molta soddisfazione. Salire sul podio, in una sfida a braccio di ferro, è sempre un bel traguardo. E di questi traguardi, Luca Pompeo da Castelvetro, 42 anni, tornitore meccanico, quattro figlie e una compagna – Cristina – che è la sua prima tifosa, ne ha ormai collezionati tanti. Ma non si vuole fermare e sta già pensando alla Coppa Italia, oltre naturalmente ad allenare la sua squadra: gli Emilian Warriors.

Luca, come e quando è nata questa sua passione?

"E’ tutto cominciato tra amici, verso la fine del 2013. Allora, ci si confrontava tra di noi e c’era una tale Matteo che batteva tutti. Poi a un certo punto un altro mio amico, Marco, si trasferì a Mantova e cominciò a fare gare di braccio di ferro. Ci rivedemmo tutti e tre e, in quell’occasione, ’buttò giù’ il fortissimo Matteo in men che non si dica. A quel punto anche a me, che allora facevo solo palestra, venne la voglia di provare e di avvicinarmi a questo mondo".

Non basta andare in palestra?

"No, anche perché in questo sport sono sollecitati muscoli che normalmente sono poco o mai utilizzati da chi fa pesistica. Poi, ci sono tanti altri fattori che entrano in gioco".

Ad esempio?

"A braccio di ferro non partecipa alla competizione soltanto il braccio, ma tutto il corpo. Sono importanti la posizione dei piedi, il proprio peso (le categorie vanno a peso), la tecnica, la tenuta anche mentale. Oltre, ovviamente, alla forza".

Come è continuata la sua avventura dopo gli inizi?

"Ho eletto il mio garage a sede degli allenamenti. Poi, da circa un anno, sono finalmente riuscito anche a formare una mia squadra, gli Emilian Warriors (12 persone), appunto. Abbiamo già anche due sponsor: Omega Equipment e Fratelli Carli edilizia in fune. Partecipiamo a gare di braccio di ferro in diverse regioni, sempre organizzate dalla Federazione SBFI, e ci stiamo preparando per il campionato italiano e la Coppa Italia".

Quanto si allena?

"Di norma 5 giorni la settimana, non oltre un’ora. Due giorni sono dedicati alla pesistica, 2 ad avambracci, polsi e mani, uno alle prove tra di noi. Ovviamente, sia di destro sia di sinistro".

La vittoria più bella?

"Quella di maggio scorso, quando ho superato finalmente un avversario che non ero mai riuscito a battere, e il quarto posto al Supermatch internazionale".

Marco Pederzoli