Addio al nipote di Pavarotti: "Luca era un ragazzo adorabile"

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Luca Pavarotti

Luca Pavarotti

Modena, 18 luglio 2015 - Un grave lutto ha colpito casa Pavarotti. Si è spento giovedì a 49 anni l’unico e amato nipote del maestro, Luca. Tra Luciano Pavarotti e il figlio della sorella c’è sempre stato un legame profondissimo e mai Luca aveva perso un concerto. Il 49enne era costretto fin da piccolo sulla sedia a rotelle a causa di una malattia, ma la forza e l’entusiasmo per la vita mai erano venuti meno.

Luca Pavarotti si è sentito male al mare, mentre era in colonia a Cervia, ed è deceduto dopo poche ore. Questa mattina, alle 8.30, sono previsti i funerali nella parrocchia di San Paolo Apostolo, in via del Luzzo. Il nipote è morto a poco più di due anni di distanza dalla mamma, Gabriella Pavarotti, che si è spenta a giugno 2013 a 73 anni. Come Luca, anche Lella è stata sempre legatissima al fratello, anche quando il maestro era lontano mille miglia per cantare sui palcoscenici. Insegnava educazione fisica al liceo San Carlo e stava accanto al figlio.

Commossa e addolorata Mirella Freni, amica fraterna della famiglia Pavarotti. «Quando ho saputo del grave lutto sono scoppiata in lacrime – racconta – è andata mia figlia a dargli l’ultimo saluto alle camere ardenti, poichè io non sto benissimo ma appena mi sentirò meglio andrò al cimitero. Era un ragazzo straordinario e lo ricordo con amore profondo. A lui piaceva tantissimo quando io e Luciano cantavamo insieme, non smetteva mai di sorridere. Ultimamente mi abbracciava forte per farmi capire che voleva sentirmi cantare ed io lo vedevo felice».

Scosso e affranto anche Cesare Clò, noto titolare del ristorante Europa 92: «Mi pare impossibile; Luca ha festeggiato il compleanno qui appena due settimane fa, come aveva deciso mamma lella, che aveva fatto un lascito proprio affinchè Luca continuasse a spegnere qui le candele. Era un ragazzo estremamente intelligente – aggiunge – tanto che aveva imparato con un apposito sistema a scrivere con gli occhi; l’altra sera aveva composto una poesia. Era uno juventino sfegatato come lo zio. Luciano era molto legato a lui e anche Adua è sempre stata presente nella sua vita. Lo ricorderemo con affetto».

Commosso anche il flautista reggiano Andrea Griminelli, che tante volte ha suonato con Big Luciano: «Conoscevo Luca da tanti anni. Quando era vivo il maestro, lo incontravo molto spesso ai concerti: voleva sempre avvicinarsi a me e dirmi qualcosa. Gli ero molto affezionato».