"L’Ucraina insegna, riscopriamo la Resistenza"

Castagnetti (Fondazione Fossoli) verso il 25 aprile: "Quest’anno più che mai". La polemica sull’Anpi: "Errore di valutazione del presidente"

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‘Aurora di un mondo migliore’: questo il titolo che racchiude le iniziative promosse dalla Fondazione Fossoli in vista del 77° anniversario della Liberazione. Un concetto di Liberazione e Resistenza che assume quest’anno, nel pieno del conflitto tra Russia e Ucraina un significato ancora più intenso, come spiega Pierluigi Castagnetti, presidente della Fondazione Fossoli.

Presidente, che importanza ha dopo 77 anni celebrare la Resistenza?

"Credo che quest’anno più che mai, alla luce di quello che sta accadendo in Europa, non ci si possa non porre questa domanda. Le certezze che ci aveva dato la fine della Seconda Guerra Mondiale ora stanno vacillando. La lezione della Resistenza italiana, cristallizzata nella Costituzione repubblicana, ci aveva indotto a pensare che dopo l’invenzione della bomba atomica non sarebbe stato più possibile pensare ad una guerra, perché l’arma atomica prevede la possibilità di uccidere in altro modo il genere umano. Per oltre settant’anni siamo stati quindi convinti che la guerra in Europa non sarebbe stata più fatta".

Poi cosa è accaduto?

"Dal 24 febbraio scorso abbiamo dovuto cambiare idea, quando è tornata la guerra in Europa, tra una potenza nucleare e un paese che non ha quest’arma. A 77 anni di distanza siamo ripiombati dentro al ‘rischio dell’indicibile’ perché non mancano le allusioni al ricorso all’arma nucleare. Se questo evento catastrofico dovesse verificarsi, cosa ne starebbe dell’umanità? La lezione della Resistenza è saltata; abbiamo ’disimparato’ quello che la Seconda guerra mondiale ci aveva insegnato".

Quale il nostro compito in questo 25 aprile 2022?

"Dobbiamo tentare di recuperare quella lezione e cercare di capire come questo deragliamento morale e politico che si sta verificando nel cuore dell’Europa possa essere arrestato".

Dunque, una Resistenza a fianco dell’Ucraina?

"Quest’anno dobbiamo ribadire forte il valore di Resistenza all’occupante, ‘resistere’ al male all’invasione di un paese all’interno di un altro paese, distruzione di città, popoli, uccisioni di bambini. La resistenza non è più soltanto un diritto ma un dovere, un valore che dobbiamo ribadire".

Le ultime dichiarazioni del presidente dell’Anpi hanno sollevato molte polemiche: quale la sua posizione al riguardo?

"Reputo che finalmente si sia aperto un dibattito come dimostrano le interviste alla vice presidente dell’Anpi e al sindaco di Sant’Anna Stazzema che allontanano il rischio che l’associazione possa dissipare il valore che le è tradizionalmente riconosciuto di rappresentare la memoria della Resistenza, a causa di incertezze ed errori di valutazione del presidente".

Il programma delle iniziative promosse dalla Fondazione Fossoli si chiama ‘Aurora di un mondo migliore’: un titolo fortemente evocativo ora più che mai.

"Abbiamo il dovere di andare oltre l’immagine e pensare che dopo la notte arriverà l’aurora. Dopo questa tragedia europea dovremo trovare una nuova condizione di pacificazione: è un grido che si affida alla speranza, alla fede, più che alla ragione politica. L’auspicio è che l’uomo sia capace di tornare alla ragionevolezza anche se nulla potrà essere come prima: quante Desdra avremo in Ucraina? Ma come gli stessi partigiani dicevano, ‘se è notte verrà il giorno’. Questo titolo ‘Aurora di un mondo migliore’ è un messaggio di speranza. Si parte proprio dal campo di Fossoli per celebrare il 25 aprile, perché la gestione della memoria è commemorazione del dolore e fiducia in un mondo migliore".

Maria Silvia Cabri