Luisa Guidotti Mistrali verso la beatificazione

Medico missionario ucciso in Africa, sarà dichiarata Venerabile. Castellucci: "E’ bello vedere tanti laici in cammino verso la santità"

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di Stefano Marchetti

Proprio di recente, durante un’udienza, Papa Francesco ha invitato a scoprire i santi "della porta accanto", persone che "non provengono da un mondo parallelo", ma appartengono al popolo fedele di Dio e sono inseriti nella quotidianità "fatta di famiglia, studio, lavoro, vita sociale, economica e politica", modelli e testimoni di una santità che – ha aggiunto il Pontefice – è "esperienza dell’amore di Dio". Persone che hanno dato la vita per seguire la loro fede. Come la dottoressa Luisa Guidotti Mistrali, medico missionario (appartenente all’Associazione femminile medico missionaria), che il 6 luglio 1979 venne uccisa nella Rhodesia (l’attuale Zimbabwe) dilaniata dalla guerra. Luisa aveva dedicato la sua vita agli altri, e quel giorno stava tornando alla missione di All Souls dopo aver accompagnato all’ospedale una partoriente: a un posto di blocco venne colpita dai colpi sparati da due soldati e morì dissanguata.

Luisa Guidotti Mistrali potrà (finalmente) essere proclamata beata. Sabato scorso, ricevendo in udienza il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, Papa Francesco ha autorizzato a promulgare il decreto riguardanti le virtù eroiche della dottoressa che quindi verrà dichiarata Venerabile: quando verrà riconosciuto un miracolo, si potrà procedere alla sua beatificazione. Nata a Parma nel 1932, Luisa Guidotti si trasferì a Modena nel ‘47 e la sua formazione spirituale avvenne nella parrocchia di San Domenico e nell’Azione Cattolica. Si laureò in Medicina al nostro ateneo e subito espresse il desiderio di dedicarsi all’impegno missionario: nel 1966 l’arcivescovo monsignor Giuseppe Amici le conferì il mandato. In Africa la dottoressa dovette lavorare in un contesto molto difficile: la Rhodesia viveva anni di conflitto politico e sociale, le lotte per l’indipendenza, la guerriglia. Ma non abbandonò mai lo spirito di servizio, sostenuto dalla grande fede.

Dal 1988 Luisa Guidotti Mistrali è sepolta in Duomo a Modena, nel cuore della diocesi. Fu l’arcivescovo Santo Quadri a decidere per questo onore alla sua memoria. Nel 1996 poi è iniziato il percorso della causa di beatificazione: la fase diocesana è stata conclusa nel novembre 2013 dall’arcivescovo Antonio Lanfranchi. E ora dal Vaticano arriva un nuovo, ulteriore, passo avanti verso la gloria degli altari. "Mi piace vedere come ci siano anche tante figure di laici in cammino verso la santità – osserva l’arcivescovo Erio Castellucci, riflettendo su queste persone che hanno portato Luce nella vita di ogni giorno –. Proprio la scorsa settimana abbiamo aperto l’inchiesta diocesana sulla vita e le virtù del servo di Dio Enzo Piccinini (che fu ispiratore della cooperativa ‘La Carovana’, ndr): anch’egli era un medico, ha dedicato la vita al prossimo. Così come hanno fatto altri esemplari testimoni del Vangelo". Nella nostra diocesi sono una decina le cause di beatificazione attualmente aperte: fra esse, quella per l’ingegner Uberto Mori, imprenditore e fondatore di Antenna 1, proclamato Venerabile nel giugno 2014, e quella per la Serva di Dio Anna Fulgida Bartolacelli, nata nel 1928 a Rocca Santa Maria, che nella sua disabilità ha saputo essere ‘Silenziosa Operaia della Croce’ con il Centro volontari della sofferenza.