La comunità carpigiana ha salutato ufficialmente le suore Cappuccine del monastero di via Trento Trieste, che proprio in questi giorni lasceranno la storica sede di Carpi per trasferirsi dalle consorelle di Correggio. La notizia del loro trasferimento ha iniziato a circolare in città già da questa estate, suscitando la commozione e il dispiacere dei tanti fedeli legati alle Cappuccine. Fedeli presenti alla messa di saluto e ringraziamento, celebrata domenica scorsa dal vicario generale, monsignor Gildo Manicardi, nella chiesa di San Bernardino da Siena. Per l’occasione suor Sandra, suor Gemma, suor Agnese, affiancate da suor Tsehaitu e suor Meheret (queste ultime, di origine eritrea, saranno accolte nel monastero di Sassari) hanno partecipato alla celebrazione disposta nel presbiterio e non dietro la grata, come invece vuole la regola. A concelebrare la messa, il parroco di San Francesco, padre Célestin, e il suo predecessore e confratello, padre Ippolito, attuale Provinciale dei Missionari Servi dei Poveri nella Repubblica Democratica del Congo e in Uganda, in questi giorni in visita a Carpi. "La parola che ho più nel cuore – ha affermato monsignor Manicardi nell’omelia – non è distacco, tantomeno congedo, bensì ringraziamento, al Signore e a voi, carissime Sorelle, per tutto quello che siete state nella nostra città e nella nostra chiesa in questi anni e per quello che siete definitivamente nel nostro cuore". La chiusura del monastero si è resa necessaria per mancanza di vocazioni, com’è già successo per tanti monasteri (essendo la comunità di Carpi composta da un numero di religiose inferiore a cinque, come richiesto per essere un monastero autonomo). Uno strappo doloroso per i carpigiani: il monastero delle Cappuccine di Carpi affonda le sue radici storiche alla metà del XVII secolo; dopo varie vicissitudini, dal 1872 le religiose si stabilirono nel complesso in via Santa Chiara dove rimasero fino al 1950, quando si trasferirono nell’attuale sede in via Trento Trieste, attigua alla chiesa di San Bernardino da Siena. In tutti questi anni sono state un punto di riferimento importante per l’ascolto, la preghiera, l’accoglienza, la carità condivisa: anche per questo è stato scelto di trasferirle nel monastero delle Clarisse Cappuccine di Correggio che è geograficamente vicino a Carpi, garantendo così la possibilità di rimanere in contatto con le molteplici realtà e le innumerevoli persone con cui hanno stretto rapporti di affetto. Nessuna comunicazione invece sulla futura destinazione d’uso dell’immobile di via Trento Trieste che è di proprietà della Federazione delle Clarisse Cappuccine d’Italia e non della Diocesi di Carpi.
Maria Silvia Cabri