"Ha lasciato un’impronta indelebile nella mia formazione", "Mi ha fatto riconciliare con la musica", "Tutti noi gli dobbiamo tantissimo". Sono alcuni dei messaggi commossi apparsi ieri sui social in ricordo del Maestro Giovanni Indulti, musicista, compositore e docente, scomparso a 73 anni. Diplomato in Musica corale e Composizione, ha studiato con Isacco Rinaldi, Teo Usuelli, Aldo Clementi, Camillo Togni e Franco Donatoni a Modena, nei conservatori di Bologna e Parma, e all’Accademia Chigiana di Siena. Ha collaborato con Salvatore Sciarrino e si è interessato di musica antica: "Era musicista eclettico, capace di spaziare tra vari strumenti, e soprattutto un valentissimo pianista", sottolinea il maestro Massimo Nalbandian, noto chitarrista, amico personale del Maestro.
Giovanni Indulti ha insegnato al Vecchi Tonelli, dove ha curato anche il convegno sui 150 anni dell’istituto, e in parallelo ha curato varie trascrizioni di brani anche per la Banda dell’Esercito. Nel 1990, per il teatro Comunale di Modena, ha curato la revisione della partitura de "La Secchia Rapita" di Antonio Salieri, poi sono seguiti lavori analoghi per l’Ente Arena diVerona e il Wexford Opera Festival. Vari lavori del Maestro Indulti sono stati premiati e segnalati in concorsi nazionali e internazionali. Era socio corrispondente dell’Accademia nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena, e nel 1989 è stato tra i fondatori della sede modenese della Gioventù Musicale, che gli dedicherà il prestigioso concerto dei solisti della Staatskapelle di Dresda, giovedì 24 nella chiesa di Sant’Agostino.
"Era un uomo di forte tempra e di spiccato carattere, oltre che di profonda preparazione", aggiunge Nalbandian. La scomparsa del Maestro ha suscitato profondo cordoglio: "Ti devo tantissimo, caro Giovanni – ha scritto per esempio su Facebook il Maestro Francesco Saguatti, direttore della Cappella musicale del Duomo, e in precedenza della Corale Puccini di Sassuolo –. Nella difficile età dell’adolescenza mi hai fatto riconciliare con la musica che volevo abbandonare, mi hai consigliato di iscrivermi a Composizione, mi hai spronato a dirigere i cori. Ti devo la mia passione per la musica". "Un caro amico, splendido musicista, persona intellettualmente lucidissima", lo ha ricordato il pianista Michele Serra, docente al Conservatorio di Bologna. Un momento di saluto al Maestro Indulti si terrà domattina alle 9 alle camere ardenti del Policlinico.
Stefano Marchetti