"Màt, così il Covid ’scompiglia’ le nostre vite"

La settimana della salute mentale mette al centro alcune patologie. Il dottor Starace: "Aumentano i casi di disturbo alimentare"

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Oltre 80 eventi in tutta la provincia per raccontare l’universo della malattia mentale. Un universo che il covid 19 ha ‘scompigliato’ in modo sensibile . Anche per questo Màt, la settimana dedicata alla salute Mentale che si svolgerà dal 17 al 24 ottobre, giunta alla sua decima edizione, ribadisce il suo messaggio: sensibilizzare il territorio e combattere il pregiudizio che grava su chi soffre di disagio psichico.

Promossa dall’Ausl di Modena e organizzata da Arci con il supporto di associazioni, la manifestazione include dibattiti, conferenze, eventi artistici e culturali aperti a tutti. Lo stravolgimento legato al coronovaoruis sarà inevitabilmente presente nei contenuti, d’altra parte è stato toccato con mano dalle famiglie che vivono in prima persona questi problemi. "Oggi viviamo una crisi della convivenza – ha spiegato Fabrizio Starace, direttore del dipartimento di salute mentale dell’Ausl - la difficoltà ad interagire, ad aggregarsi sta creando un senso di solitudine e di distacco. Si stanno accentuando ad esempio i disturbi legati ad un eccessivo uso della rete". Il lockdown ha mostrato però anche un’altra faccia innescando dinamiche ‘soffocate’ dal ritmo frenetico della vita ‘normale’ . "Ad esempio abbiamo notato un incremento di casi di disturbi alimentari - ha aggiunto il professore – e io credo che sia dovuto al fatto che finalmente i genitori abbiano avuto il tempo per parlare con i propri figli". L’apertura di Màt 2020 sarà sabato 17 ottobre alle ore 15.30 in piazza Roma. Ospite speciale sarà Dainius Puras, special rapporteur delle Nazioni Unite con una lettura magistrale su diritti umani e salute mentale. In caso di maltempo l’evento si svolgerà al Cinema Multisala Astra.

Da sempre anima della manifestazione le associazioni impegnate nell’ambito della salute mentale. "Per noi è l’occasione per farci sentire perchè come utenti siamo un po’ trascurati – ha detto Alessia Casoli, presidente di ‘Idee in circolo’ – si tende a parlare di più dell’altra parte della salute mentale ma senza di noi il mondo della psichiatria non esisterebbe". Màt vuole essere soprattutto un megafono per le famiglie che vivono questa realtà come spiega Tilde Arcaleni dell’associazione ‘Insieme a noi’, nata per essere vicino ai famigliari ma che in 25 anni ha sviluppato numerosi progetti rivolti agli utenti stessi come le attività di tipo agricolo che si svolgono in una delle sedi nei pressi della Bruciata. Nel 2019 il 2% della popolazione di tutta la provincia , oltre 12 mila persone, è stato trattato presso i centri di salute mentale. La diagnosi più frequente è stata la psicosi (40,3%), mentre per le persone al primo contatto quella di nevrosi (50,2%). "E’’importante oggi continuare a tessere una fitta rete di relazioni sul territorio, – ha detto Antonio Brambilla, direttore Ausl - vogliamo sensibilizzare tutti i nostri cittadini, aprendoci anche ai nuovi bisogni di assistenza che il Covid ha fatto emergere all’interno delle nostre comunità". La partecipazione alle varie iniziative sarà possibile previa prenotazione e sino ad esaurimento dei posti disponibili, in modo da assicurare il distanziamento. Emanuela Zanasi