"Ma come si fa a punirli se tutti trasgrediscono?"

L’ex senatore Carlo Giovanardi: "Meglio fare controlli solo all’interno dei locali"

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"Dopo mesi di rigoroso isolamento domiciliare il Governo ha consentito la libera circolazione nell’ ambito della Regione di residenza e la riapertura di bar e ristoranti, all’ aperto ed al chiuso, a condizione che vengano scrupolosamente rispettate le cosiddette distanze sociali, non inferiori ad un metro sempre ed in particolare quando si consumano cibi o bevande seduti ai tavolini degli esercizi che hanno ripreso a funzionare, indossando facoltativamente la mascherina all’ esterno ed obbligatoriamente all’ interno dei locali – dice l’ex senatore Carlo Giovanardi – Ma passeggiando in centro a Modena, una citta’ particolarmente disciplinata che ha sopportato pazientemente i disagi del lockdown contribuendo pressoché ad azzerare contagi e morti nell’ intera provincia, ho constatato che il 50% delle persone che affollavano il centro storico non indossavano la mascherine e non mantenevano la distanza di sicurezza, sia che si limitassero a passeggiare o a chiacchierare in piccoli gruppi di parenti, amici e conoscenti, percentuale che arrivava al 90% per quelli che stavano seduti ai tavoli all’ aperto".

"Ora, secondo le grida manzoniane ancora in vigore (dicesi gride manzoniane provvedimenti di legge inefficaci, che minacciano pene roboanti senza trovare poi una concreta applicazione da parte dello Stato e della Giustizia) – continua Giovanardi – gestori dei locali e cittadini dovrebbero essere severamente puniti per la loro trasgressione.

Ma come si fa a punirli se trasgrediscono tutti?".

"Semplicemente se ne punisce uno per intimidirne cento, magari il ragazzino che in pubblico ha dato un bacetto alla fidanzata, o il malcapitato a cui vanno a misurare la distanza mentre beve un caffe’ in compagnia o un gestore a caso che paga per il disordine dei suoi clienti.

Le forze dell’ ordine più di così non possono fare ed ecco viene partorita la demenziale idea di mettere in circolazione 60000 controllori, beneficiari del reddito di cittadinanza, con il potere di dire ’Lei non sa chi sono io’ quando sindacheranno quali rapporti di parentela ci siano tra chi siede allo stesso tavolo nel caso i centimetri non tornino".

"Per non passare dalla fase tragedia alla fase farsa il governo decreti pertanto che i controlli siano effettuati all’ interno dei locali, dove maggiore è il rischio di contagio ed è facile verificare se viene rispettato l ‘obbligo di indossare la mascherina – conclude l’ex senatore – si appelli al senso di responsabilità dei cittadini per quanto riguarda il rispetto delle distanze all’ esterno e lasci ai sindaci la decisione se chiudere o no quelle strade dove gli eccessivi assembramenti costituiscono un rischio eccessivo di ripresa dei contagi".