Mac2, concessi due mesi per sanare le irregolarità

La storica discoteca, riaperta come circolo, era stata sequestrata a ottobre Venerdì sono stati tolti i sigilli. Il gestore: «Faremo altri sacrifici per ripartire»

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Due mesi: questo è il tempo che l’autorità giudiziaria ha concesso a Vincenzo Lenge, gestore del Mac2, per effettuare la messa a norma della storica discoteca di Ponte Sant’Ambrogio, chiusa da metà dello scorso ottobre.

Nella mattinata di venerdì i Carabinieri hanno tolto i sigilli al locale e gli operai hanno già iniziato il loro intervento. «La magistratura ci ha dato l’autorizzazione per poter rientrare – spiega Lenge –. Abbiamo due mesi di tempo per sistemare tutto ma noi contiamo di finire prima del previsto, così da poter riaprire la discoteca al pubblico nel più breve tempo possibile».

Il Mac2 a inizio ottobre scorso era stato oggetto di due blitz ravvicinati da parte dei Carabinieri: un controllo interforze insieme a polizia locale, personale dell’ufficio tecnico del Comune di San Cesario, Ausl e vigili del fuoco il 4 ottobre e dopo otto giorni il ritorno dell’Arma che ha posto i sigilli al locale, ora sotto sequestro preventivo, per poi formalizzare una denuncia a carico dello stesso Lenge per ‘apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento’.

Si va della infrazioni contestate relative alla normativa sugli ingressi dei circoli – i clienti pagavano per entrare senza avere la tessera di socio del circolo – a quelle in materia di lavoro irregolare, violazioni edilizie (in particolare l’inagibilità di alcuni vani tra cui bagni e sale fumatori) e somministrazione di alcolici, per i quali sarebbero mancate le autorizzazioni.

Lo storico locale ora guidato da Vincenzo Lenge, aveva riaperto i battenti nell’agosto 2019 come ‘circolo’ mentre per gli inquirenti è un’attività commerciale. Troppe le trecento persone in pista, nei due blitz di ottobre, per un locale riservato ai soci.

«Abbiamo fatto degli errori – riconosce Lenge – e vi porremo rimedio. Ho aperto inizialmente come ‘circolo’, un po’ in sordina, non credevo che richiamasse tante persone. Se ho sbagliato l’ho fatto in buona fede».

«Ad ottobre i clienti non avevano la tessera soci perché non erano state avviate le iscrizioni: sarebbero arrivate a novembre le tessere 2020, eravamo quasi a fine anno, non volevo far pagare la tessera 2019 per pochi mesi». «Non ho perso tempo per regolarizzare tutto, ho subito chiesto le carte per fare la voltura della licenza da circolo ad attività commerciale, così come quelle per assumere gli attuali soci come dipendenti all’interno del locale». A ciò si aggiungono i circa 50mila euro spesi per mettere a norma il Mac2 a livello di sicurezza: allarme sonoro, antincendio, piano evacuazione. «L’investimento per restituire ai cittadini la discoteca simbolo di Modena e provincia, è stato cospicuo – conclude Lenge –. Faremo altri sacrifici ma siamo pronti a riparare agli errori e a riaprire il prima possibile».

Maria Silvia Cabri