Mafia, negozio confiscato: "Sarà usato per fini sociali"

Il Comune si è candidato per averlo. L’assessore Bosi: "Passaggio importante"

Mafia, negozio confiscato: "Sarà usato per fini sociali"

Mafia, negozio confiscato: "Sarà usato per fini sociali"

Un locale confiscato alla mafia, il Comune si candida per entrarne in possesso. L’operazione riugarda un negozio in via Anderlini alla Sacca. L’assegnazione definitiva avverrà nei prossimi mesi. Sarà utilizzato per progetti di pubblica utilità con soggetti del terzo settore.

Il Comune ha formalizzato la candidatura per ottenere l’assegnazione di un negozio in via Anderlini, alla Sacca, confiscato in via definitiva alla criminalità organizzata.

"L’amministrazione comunale – spiegano dal Comune – aveva già manifestato il proprio interesse una prima volta nel 2017, quando è stata avviata la procedura di confisca, e lo ha ribadito nei giorni scorsi, con una delibera di giunta approvata su proposta del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, quando la confisca è diventata definitiva".

Nella mattinata di ieri nel corso della conferenza dei servizi alla quale ha partecipato l’assessore alle politiche per la legalità Andrea Bosi, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ha accettato la candidatura del Comune e nei prossimi mesi delibererà l’assegnazione mettendo il locale a disposizione del Comune.

"È un passaggio importante per la nostra città – commenta l’assessore Bosi – perché acquisiamo un bene confiscato alle mafie che in questo modo sarà restituito alla comunità modenese. Modena è pronta – prosegue – e stiamo già vagliando diverse possibilità di utilizzo a fini sociali che saranno condivise con il Tavolo della legalità e con altre istituzioni del territorio".

Il negozio di via Anderlini, uno spazio di circa 68 metri quadrati che si trova nel centro di vicinato della Sacca, dovrà essere destinato, infatti, a finalità di pubblica utilità a carattere sociali, istituzionale o culturale e sarà assegnato con un bando a evidenza pubblica che coinvolgerà anche soggetti del terzo settore.