Mafia nigeriana, il blitz Il clan della droga finisce in manette Un arresto in città

Maxi operazione dei carabinieri di Vicenza e di Venezia che ha portato in cella la banda per traffico di stupefacenti. Le dosi venivano vendute anche nella nostra provincia .

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Mafia nigeriana, il blitz Il clan della droga finisce in manette Un arresto in città

Solo pochi giorni fa Modena è piombata ancora una volta nell’oscurità a seguito dell’ennesimo efferato omicidio: quello del 30enne nigeriano Friday Endurance, ammazzato da due connazionali per un debito di droga e un cliente ‘rubato’.

L’ennesima conferma di quanto le organizzazioni criminali siano ‘strutturate’ in città è arrivata ieri, con un’operazione dei carabinieri di Vicenza, coordinati dalla Direzione antimafia di Venezia che ha sgominato un clan nigeriano della droga. Un’associazione a delinquere che gestiva buona parte dello spaccio nel territorio di Vicenza ma anche tra Modena, Ferrara, Perugia, Milano e Pistoia, dove faceva arrivare fiumi di polvere bianca.

Tra gli arrestati, nella nostra città, c’è anche un giovane nigeriano che già si trovava ai domiciliari per una precedente operazione contro il narcotraffico. Non parliamo di un semplice ‘pusher’ ma di uno dei personaggi di spicco dell’organizzazione: all’uomo, infatti, viene contestata l’associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope. Sono 22 in tutto i cittadini nigeriani raggiunti da un provvedimento restrittivo nell’indagine della Direzione Antimafia di Venezia portata a termine dai carabinieri di Vicenza, che nel corso di un blitz, ieri, hanno arrestato altri sette stranieri, trovati con 700 grammi di eroina e cocaina. In manette sono finiti uomini e donne, tra i 20 e i 40 anni, che fornivano eroina e cocaina diverse città. L’indagine, nel corso della quale sono stati sequestrati 1,6 chilogrammi di eroina e 430 grammi di cocaina, è iniziata nel 2020 con l’arresto di un nigeriano trovato con un ovulo pieno di cocaina, sul quale c’era una sigla identificativa.

I militari sono poi riusciti a delineare ogni singola figura dell’organizzazione, che si approvvigionava della droga a Padova, Ferrara e Pistoia, trasportandola sempre con ovuli e vendendola ai singoli assuntori. L’organizzazione usava messaggi criptici - sms o whatsapp - sia per il tipo di droga che per la quantità (‘pantaloni’ per indicare ovuli da 10 grammi e ‘pantaloncini’ per quelli da 5; ‘black’ per l’eroina e ‘white’ per la cocaina). Il denaro ottenuto nella vendita dello spaccio veniva reinvestito per l’acquisto di altro stupefacente e per sostenere le spese legali di chi finiva in carcere, o per sostenere le famiglie degli indagati.