Magrebino trovato morto nel cantiere rifugio

Via Lippi, l’uomo potrebbe essere caduto da una scala, ma non si esclude che sia stato spinto. Lo stabile è in ristrutturazione da anni

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Reggiani

Potrebbe essere inciampato al buio, di notte, mentre percorreva le scale in cemento grezzo per raggiungere il piano terra. Ma, vista la violenza della caduta, non si può escludere a priori che qualcuno, giù da quella rampa di scale, lo abbia spinto. Per il momento aleggia il mistero dietro al cadavere di un uomo sui 35 anni trovato morto, ieri mattina intorno alle 10 all’interno di un cantiere fermo da anni in via Lippi, angolo via Wiligelmo, zona San Faustino. A trovare il cadavere, con il volto riverso sul pavimento e il corpo disteso sugli ultimi gradini della scala sono stati alcuni tecnici entrati all’interno del cantiere in questione. Pare che il decesso della vittima, un nordafricano in base al primo esame esterno del cadavere, risalga ad almeno due giorni fa. C’era qualcuno con lui al momento della morte? E’ veramente scivolato magari dopo aver perso l’equilibrio in un momento di scarsa lucidità? Pare che nello stabile non siano stati trovati alcolici o eventuali sostanze stupefacenti. Al primo piano della casa in costruzione, situata accanto ad un’altra imponente struttura che rientra nel cantiere i carabinieri del reparto operativo, giunti subito sul posto hanno rinvenuto un giaciglio di fortuna oltre ad alcuni indumenti probabilmente di proprietà dello straniero. Come avviene quotidianamente in città, a quanto pare, l’uomo aveva infatti eletto a dimora lo stabile al momento in stato d’abbandono. A terra aveva posizionato qualche cartone e le coperte, per ripararsi dal freddo. Come sottolineano i vicini, però, le segnalazioni da via Lippi erano partite spesso dal momento che i lavori nella palazzina in costruzione sono fermi da parecchi anni e che spesso, la notte, i residenti notavano persone di colore scavalcare le recinzioni ed entrare nello stabile. Ecco perchè non è al momento possibile escludere che, al momento della tragedia, vi fosse qualcun’altro all’interno dell’edificio. Un diverbio tra senzatetto sfociato in omicidio? Oppure un incidente dovuto alla disattenzione e, magari, malore legato alle condizioni di vita della vittima? Saranno ora gli inquirenti a far luce appunto sulla tragedia. Il caso è finito in procura e sull’episodio è stato aperto un fascicolo. Ieri gli uomini della scientifica hanno lavorato a lungo in cerca di eventuali tracce. Ma quante persone potrebbero essere entrate e uscite da quella palazzina negli ultimi mesi?.

Teniamo presente che l’ultima pratica, per la quale non è stato previsto un termine ultimo di fine lavori, risale al 2012. Successivamente nello stabile è stato realizzato un ulteriore piano poi tutto si è bloccato.[FIRMA] Di fatto i lavori vanno avanti a singhiozzo dal 2006. «Più volte ho inviato mail in Comune – spiega l’avvocato Elena Prampolini, che ogni giorno porta la figlioletta dalla madre, che vive proprio di fronte al cantiere – ma da tempo non ho saputo più nulla. A quanto pare i lavori si sono fermati a seguito di un fallimento; poi la palazzina, unita all’abitazione dove è stata trovata la vittima, è stata venduta e i lavori sono ripresi nel 2002. Mia mamma ha visto spesso persone scavalcare la recinzione. Per lo più le avvistiamo la sera, tardi o nelle prime ore del mattino. Anche perchè raramente vediamo qualcuno qua intorno e, sicuramente, i senzatetto ne approfittano per dormire all’interno dello stabile. Ci farebbe piacere come residenti avere chiarezza sullo stato dei lavori: teniamo presente che d’estate i garage sotterranei si riepiono d’acqua e siamo invasi da zanzare e altri insetti. Mi dispiace per questa tragedia; mi auguro che ora si faccia piena luce sulla situazione di questo cantiere». La salma della vitima è stata trasferita in medicina legale dove nei prossimi giorni sarà effetuata l’autopsia al fine di far luce sulle esatte cause del decesso.