Maletti in campo: "A disposizione del partito"

Candidature Pd, correrebbe come referente del volontariato: "Conosco le fragilità sul territorio, da Roma porterei le risorse necessarie"

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di Gianpaolo Annese

Spesso convitata di pietra ai tavoli sulle candidature per le elezioni del 25 settembre, a parlare di Francesca Maletti questa volta è lei stessa: "Il mio nome è stato sui giornali in questi giorni senza che nessuno mi rivolgesse domande dirette...".

Eccole qua. Se ci fossero le condizioni, sarebbe disponibile a candidarsi?

"Stiamo per affrontare la campagna nazionale più importante degli ultimi 70 anni. Il mondo sta vivendo profondi cambiamenti: è l’epoca delle crisi. Crisi climatica, sociale ed economica sono profondamente legate tra loro e sono l’esito di un modello di società che dobbiamo avere il coraggio di cambiare. Le emergenze vanno comprese e discusse con i cittadini, è fondamentale predisporre nuove soluzioni condivise da mettere in campo nel più breve tempo possibile. Sento l’urgenza di trovare soluzioni. Su queste piattaforme politiche la mia disponibilità personale in questi anni non è mai stata in dubbio".

Per essere in lista avrebbe bisogno di una deroga: l’assist del Volontariato è arrivato.

"Dopo due anni di pandemia e delle conseguenze che ha generato, il terzo settore e il volontariato stanno vivendo enormi difficoltà, il loro grido di aiuto rivolto al Partito democratico, al Segretario regionale Luigi Tosiani e al segretario nazionale Enrico Letta, non può rimanere inascoltato. Servono interventi mirati e finanziamenti dedicati per sostenere il terzo settore in questi tempi calamitosi, perché se la nostra Emilia-Romagna è una regione forte e capace è anche grazie al lavoro appassionato di migliaia di volontari che notte e giorno dedicano tempo ed energia alla nostra terra. Sono sicura che il Pd farà la sua parte per sostenere e valorizzare questo imprescindibile pilastro sociale".

Quale sarebbe il valore aggiunto della sua candidatura?

"Conosco bene la composizione sociale del nostro territorio, la fragilità, le difficoltà che i cittadini stanno attraversando, l’angoscia delle famiglie. Questa conoscenza, unita al desiderio di dare risposte concrete, mi permetterebbe di agire con grande rapidità e determinazione per portare sul territorio le risorse e i progetti necessari a migliorare la vita dei cittadini modenesi".

La presenza di Richetti in coalizione con Calenda le potrebbe creare un problema di sovrapposizione di elettorato se dovesse candidarsi su collegi emiliani?

"Con Matteo abbiamo un’amicizia di lunga data e non ci siamo mai risparmiati anche accese discussioni. Penso che l’accordo concluso ieri a Roma, insieme alle parole importanti pronunciate da Carlo Calenda, possano permetterci di essere veri alleati per portare risorse, promuovere progetti concreti e sostegni per famiglie e imprese".

Qualcuno la vorrebbe a Roma anche per altre ragioni: una rivale in meno come sindaco alle amministrative 2024...

"Beh, è chiaro che i due ruoli sarebbero incompatibili...".

Ma se invece non andasse in Parlamento, le piacerebbe correre come sindaco tra due anni?

"Dopo questi anni di buon governo del sindaco Giancarlo Muzzarelli penso che Modena abbia bisogno di un percorso di ascolto e di innovazione per disegnare una città che sappia dare risposte alle nostre donne e ai nostri giovani garantendo loro politiche per la natalità, l’istruzione e per il diritto alla casa. Occorre una persona che conosca profondamente la città. Io sarò sempre a disposizione per perché Modena possa avere una amministrazione all’altezza delle sue potenzialità".