Maltempo, incubo frane e neve a bassa quota

Per le prossime due settimane previste piogge intense: fino a 200 millimetri sul crinale toscoemiliano. E nel week-end freddo polare

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C’è preoccupazione in Appennino per le previsioni meteo dei prossimi giorni che parlano di piogge molto abbondanti e per le conseguenze che ne potrebbero derivare.

Il sindaco di Fanano, Stefano Muzzarelli spiega: «Siamo in allerta. Temiamo per le frane che potrebbero aprirsi. Il nostro territorio è fragile. Ora abbiamo alcuni cantieri attivi, ci hanno dato le risorse che stiamo utilizzando».

Ma per un problema che si risolve ce ne sono altri, potenziali, pronti ad emergere.

«Ogni volta che c’è un’allerta ci preoccupiamo, abbiamo bisogno di investimenti, di manutenzione ordinaria» prosegue Muzzarelli che ha il sostegno delle istituzioni. «La Regione e la Protezione civile hanno sempre risposto alle nostre emergenze durante questi anni».

La prima potrebbe verificarsi a breve se le previsioni saranno confermate.

I contatti sulle app dei meteo installate nei telefoni cellulari sono in crescita in questi giorni. Eccetto domani, e qualche schiarita in seguito, per una quindicina di giorni è prevista pioggia.

E lo spettro dei dissesti idrogeologici e dei fiumi in piena è dietro l’angolo.

Le immagini da satellite mostrano un minaccioso ‘ricciolo’ nel basso Mediterraneo fra la Spagna e l’Italia.

«Si sta formando un ciclone – spiega il meteorologo Alessandro Bruscagin –, che rimarrà variabile più o meno per i prossimi 7 - 10 giorni, durante i quali diminuirà leggermente poi si rinvigorirà. Quando c’è un ciclone sul Tirreno, questo funge da calamita e attira con sé tutte le perturbazioni: ne passeranno almeno altre quattro da domani e lunedì prossimo compreso. Questo non significa che pioverà di continuo: avremo pause soleggiate, come ad esempio mercoledì pomeriggio quando ci sarà il sole. Ma queste perturbazioni ripetute porteranno quantitativi d’acqua che si sommeranno uno dopo l’altro. I quantitativi pluviometrici che cadranno nei prossimi 7 - 10 giorni sono molto elevati, intorno ai 150 - 200 millimetri sul crinale dell’alto Appennino che unisce l’Emilia e la Toscana, dove nascono i corsi d’acqua, e intorno ai 60 - 90 millimetri sulle zone di pianura. Un millimetro corrisponde a un litro d’acqua per metro quadro, quindi potrebbero cadere 150 e oltre litri in montagna e 60 - 90 in pianura».

Verso il fine settimana è previsto inoltre un ulteriore abbassarsi della temperatura con possibili nevicate anche sul medio Appennino. E questo creerebbe danni al patrimonio boschivo, perché gli alberi hanno ancora quasi tutte le foglie e il peso della neve potrebbe spezzarne i rami. «E’ probabile al 40 - 50 per cento – dice Bruscagin – che nella notte tra sabato e domenica arrivi dell’aria un po’ più fredda, quindi le nevicate che da qui a sabato cadranno in Appennino, ma solo a quote medio alte, dai 1500 - 1600 in su, nella notte tra sabato e domenica potrebbero scendere anche a quote più basse, fino a 600 - 700 metri».

Walter Bellisi