Maltempo, paura per il Secchia in piena. "Il fiume va ripulito o sono guai"

Tensione fino a sera nella Bassa. Un agricoltore: "La manutenzione è ancora insufficiente". Riaperti diversi ponti

Allagamenti a Campogalliano, FotoFiocchi

Allagamenti a Campogalliano, FotoFiocchi

Modena, 13 dicembre 2017 - Allerta piena, con il Secchia sorvegliato speciale dalle 23 di lunedì e per tutta la giornata di oggi. Dopo la riapertura nella notte del ponte sulla tangenziale, ripristinando il collegamento con la provinciale 413 per Carpi, a Modena alle 9 di oggi è stato riaperto anche Ponte alto, chiuso da lunedì sera per la piena del fiume Secchia, che ha toccato livelli tra i più alti mai registrati. Aperto anche il ponte dell’Uccellino tra Modena e Soliera, mentre la Provincia ha riaperto il ponte di Navicello vecchio. Rimangono chiusi, in attesa del completo passaggio della piena, ponte Motta a Cavezzo, sulla strada provinciale 468, ponte Pioppa sulla strada provinciale 11 vicino a Rovereto e il ponte di Concordia sulla strada provinciale 8.

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Coc aperti nelle notte, sopralluoghi sugli argini dei vigili del fuoco e dei volontari di Protezione Civile, scuole chiuse, appelli alla popolazione a non uscire di casa se non per motivi urgenti, ponti chiusi, traffico congestionato in città e sulle arterie principali della rete provinciale, e la Bassa modenese, in particolare con i centri di Bomporto e Bastiglia, torna a sprofondare nell’incubo del 19 gennaio 2014, quando il Secchia collassò a causa di una falla nell’argine, nella frazione di San Matteo, allagando paesi, compagne, migliaia di abitazioni e consegnando alla memoria una vittima, Oberdan Salvioli.

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Ieri, e per tutta la notte, istituzioni, volontari, cittadini hanno vissuto ore e ore di apprensione. Il primo passaggio della piena è stato registrato a Ponte Alto, intorno alle 14,30 dove ha raggiunto la soglia record di 10 metri e 60 centimetri, più alta rispetto a quella storica del 2009 di 10.26. In serata, intorno alle 20,30, sei ore dopo è transitato a Bomporto e Bastiglia, nel cuore della notte a San Prospero, e nelle prime ore di questa mattina a Cavezzo, San Possidonio e Concordia.

Ieri, intanto, si sono registrate lunghissime file di auto sulle arterie modenesi a causa della chiusura dei ponti in città e nella Bassa modenese. La nota diramata dal Comune di Modena elenca, oltre a Ponte Alto, anche il ponte sul Secchia, sulla Provinciale 413, la Romana sud, che collega Carpi a Modena. Chiusi anche il ponte dell’Uccellina, il ponte di via Curtatone, il ponte vecchio del Navicello lungo la Sp 255 Nonantolana, e PonteMotta, nella frazione di Cavezzo.

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Ai gravi disagi vissuti da tutte le popolazioni a ridosso del Secchia non sono mancate le polemiche degli ‘abitanti del fiume’. «Noi il Secchia lo conosciamo fin da bambini, eppure nessuno ci ascolta. Ormai non si contano le volte che ho litigato con i tecnici di Aipo e Regione». Claudio Ferrari, agricoltore di San Matteo, guarda il Secchia sul Ponte Bacchello e scuote il capo. «Dovevano ‘sfondare’ ancora due o tre metri, e invece non l’hanno fatto. Sfondare – precisa – significa pulire il fondo, lavoro che poteva essere fatto l’estate scorsa; la manutenzione è ancora insufficiente. Attualmente – spiega – mancano all’appello 80 centimetri di argine. L’ultima vera pulizia del Secchia – ricorda Ferrari – risale al 1975, poi più nulla».

Per il sindaco Alberto Borghi, che riporta il pensiero degli ingegneri di Aipo e della task force di tecnici esterni incaricati dai Comuni, «scavare ancora il fondo indebolirebbe il fiume, non servirebbe. Occorre invece lavorare sui depositi laterali e dare la giusta portata al fiume, sia raschiando sia alzando l’argine per garantire un franco arginale di un metro per una piena con tempo di ritorno di 20 anni. In via Nazionale, a Sorbara, gli argini sono già stati sagomati ed è stata messa la rete antianimali, così è stato fatto in altre zone e la primavera prossima saranno effettuati altri lavori, sia sugli argini sia sulla Cassa di espansione del Secchia, finanziati con i 220 milioni stanziati dopo l’alluvione».

v. bru.