Violento temporale, danni ingenti. "Un disastro per le colture"

Bassa in ginocchio: alberi caduti, l’80% delle pere è da buttare

I danni del maltempo

I danni del maltempo

Modena, 16 luglio 2018 - «Un vento da paura, una bomba d’acqua violentissima mista a grandine». E’ la terza volta dall’inizio dell’anno che il maltempo colpisce la Bassa e gli agricoltori sono costretti a fare la conta dei danni ingentissimi. «Siamo nel periodo più delicato per le pere e per la frutta e questa non ci voleva», commenta il presidente di Coldiretti, Francesco Vicenzi. Il nubifragio che si è abbattuto sabato sera soprattutto nei comuni di Mirandola, San Possidonio, Cavezzo ha messo ko il raccolto di cereali, frutta e verdura.

In città e nei paesi sono caduti arbusti, rami, tegole, e anche qualche pianta, ma è l’agricoltura ad aver subito i danni maggiori. Sono caduti 50 millimetri di acqua misti a grandine, ed è stata proprio quest’ultima assieme al vento fortissimo a fare la differenza. Ingenti i danni alle colture di pere, susine e peperoni, con perdite fino all’80% del prodotto ormai prossimo alla raccolta. Oltre alla campagna, decine anche gli interventi dei vigili del fuoco. A Cavezzo, una persona è rimasta ferita mentre a bordo della sua auto stava percorrendo via Per Concordia quando un albero si è abbattuto sul mezzo. L’uomo, che ha riportato contusioni, è stato medicato al pronto soccorso dell’ospedale di Mirandola. Pompieri al lavoro anche a San Possidonio dove una pianta è caduta sul furgone dell’Avis, parcheggiata davanti alla sede, e in via Matteotti dove un pino è finito sul tetto di un’abitazione.

«Da dopo il sisma di maggio 2012 ad oggi, il meteo impazzito penalizza ancora di più il nostro territorio», Denunciano gli agricoltori. «Si è abbattuta una bomba d’acqua di violenza inaudita: trenta minuti di grandine fine, acqua e raffiche di vento», racconta Dennis Mazzoni, titolare dell’omonima azienda agricola situata nelle campagne di Mirandola. «Fosse solo per la pioggia - commenta - verrebbe assorbita dal terreno e dalle pompe, ma contro la grandine e il vento non c’è rimedio: rovinano il raccolto e le colture». L’80% dei pereti è andato distrutto, quanto ai peperoni, il 100%. «Frutta e verdura sono invendibili; la maggior parte delle pere, dall’Abate alla Conference, dalla Decana alla Williams sono cadute a terra, abbattute dal vento o segnate dalla grandine».

Oggi Dennis Mazzoni attende la visita in azienda dell’assicuratore e del perito per la stima dei danni, che tuttavia è già in grado di tracciare: «Enormi, siamo in piena stagione. Basti pensare che i 18 ettari di pereti sono andati quasi tutti distrutti, altrettanto per i 10 ettari di peperoni. Dei 40 ettari di cereali, 10 dei 20 ettari di mais, nella frazione di Disvetro, sono stati piegati dalla furia dell’acqua e del vento». A San Possidonio, poco distante in linea d’area con l’azienda di Mazzoni, l’impresa agricola di Teresa e Francesco Gasperi conta i danni alle pere, alle susine e alle mele. «Un disastro, i danni sono ingentissimi, e purtroppo è l’ennesima volta».